III. 130 Teatro l’Apollo. — La Sonnambula (*]. Sonvi molte cose contagiose, attaccaticce : son contagiosi 1’ esempio , lo sbadiglio, la noia, molti mali sono contagiosi (il Grippe è epidemico). Ora fra le cose che s’ attaccano, che si pigliano, che si tramandano, è pure il sonnambulismo ; Mesmer lo ha detto, e la Sonnambula lo ha anche meglio provato, la Sonnambula, che avemmo ancora l’onore d’imparar a conoscere giovedì sera. E nel vero, come spiegare altrimenti che col sonnambulismo il freddo, quell’ aria di lassitudine e d’imbarazzo che dominava la scena, che si notava in tutti gli attori, dall’ultimo corista fino al primo tenore ? I cani stessi accovacciati, che facevano altre volte sì bell’effetto anche con minori cantanti, qui passarono freddi, dormigliosi, inosservati: tutto il mondo pareva accovacciato. Ora chi fu sonnambulo meno di tutti gli altri fu appunto quella che ne aveva più il titolo, la Persiani, la quale e nella sua ca- (*) Gazzetta del 7 febbraio 183".