142 LIBRO V, CAPO XXVII. vi si fosse trovalo colpevole. Anzi ad elogio dei nostri, tuttoché non troppo favorevole a loro, così parlò il Michaud : « Gli storici » narrano, che i veneziani più accorti avevano dato in questa oc-» casione savii pareri e fatte proposizioni che vennero rigettate » con disdegno : i guerrieri francesi punto non sapevano bilan-» ciare i vantaggi della vittoria, e il ricavo del bottino pareva loro » il più degno frutto della conquista e la più nobile ricompensa del • valore. » Tali sono le particolarità di questa impresa memoranda, per cui fu distrutto l’impero greco. La conquista di Costantinopoli fu l’opera del valore, piucchè degli altri crociati, dei veneziani, i quali, e per le forze navali, e per 1’ esperienza in quel genere di combattimenti, e per la saviezza del prode lor condottiero Enrico Dandolo, ne furono i principali autori. Nel seguente libro vedremo quali possedimenti fruttasse loro questa impresa stupenda.