360 libro vm c\ro xvi. Presero parte alle discordie delle due nazioni anche le città e le popolazioni della Soria. Tolemaide, eli’ era in mano dei veneziani, e tutto il suo territorio, si diedero a sostenere le ragioni di questi : gli abitanti di Tiro si mostrarono favorevoli ai genovesi. Perciò non di rado avveniva, che tra loro altresì insorgessero tumulti gravissimi e sanguinose zuife, e sempre più s’indebolisse perciò anche in coleste provincie la possanza dei latini conquistatori. CAPO XVII. Guerra tra i genovesi e i veneziani : vittoria dei secondi. In fra le tante rappresaglie, di cui riuscì feconda questa prolungala inimicizia Ira le due nazioni, quella clic più irritò i genovesi fu la preda, che su di loro fecero i veneziani nelle acque della Sicilia, ove impadronironsi di tre galee. S’ accorsero, che per tal guisa veniva loro a poco a poco tagliata ogni comunicazione col Levante ; sicché né da Genova avrebbero potuto recar soccorso alla flotta, né questa avrebbero potuto richiamare in patria, né tutelar più potevano la sicurezza del loro commercio. Eglino perciò deliberarono di porre in mare un’ armata, la più numerosa e forte che mai avessero saputo per 1’ addietro allestire ; acciocché, dicevano, con una generale battaglia fosse abbattuta la potenza dei veneziani, e questi fossero costretti a chiedere la pace a discrezione di loro. Ma sebbene con tanto apparato di forze si presentassero i genovesi, non evitarono i nostri il combattimento : anzi vieppiù coraggiosi 1’ affrontarono, perchè non solo avesse 1’ odio loro il desiderato sforzo, ma nc avesse altresi soddisfazione 1’ amor proprio, sapendo di avere tutta la Sicilia spettatrice del sanguinoso conflitto. Coll’ impeto adunque di chi vuol estinguere a qualunque costo nel sangue, del suo avversario la sete della vendetta, e coll’ ardore di chi vuol far conoscere a un regno intiero l’irresistibile potenza