147 guaggio della inimica, linguaggio di braccia, e di scalpitamene, sempre eguale in tutti i soggetti, e cbe per giunta si capisce si poco. Del rimanente, separando l’esito dello spettacolo da quello degli attori, tutti qual più qual meno si sono distinti nei pochi momenti d’ effetto, che loro consentiva la parte, non troppo veramente bella in nessuno, e vuol essere principalmente ricordato il Segarelli in quella di Zeidar il Moro, che nell’ atto quarto ha una scena molto significativa, in cui accompagna con assai garbo un certo movimento della musica, ed in cui scoppiarono, se non molto caldi, i soli applausi cbe si udissero alla seconda rappresentazione. La Brugnoli, a cui la natura pose un tallone sull’ estrema punta dei piedi, fa gli usati prodiga in un nuovo pas de devx col Rosalti, che in sì gentil compagnia acquista ogni sera maggior valore e maggior grazia nel pubblico. Se non che la musica di questo pas de deux non è nè soave nè cara, ed esso forse per ciò non lece l’effetto dei primi. Qui si Converrebbe dir delle vesti, di quel fuoco delle fucine; che somiglia più a un cocomero, vulgo un’ anguria mezzo tagliata, che