A PROPOSITO DI COSTITUZIONE del magazzino militare di Sputz, dove eravamo in sette od otto persone fra tutti. Una refezione semplice, con una specie di burro salato gustosissimo, con pane nero e dei grappoli d’uva giganteschi, colti nei dintorni di Podgoritza; il tutto inaffiato da uno speciale li- quore dei dintorni. Eravamo tutti sotto l’impressione della scena a cui avevamo assistito sulla spianata dinanzi alla fortezza. Il Principe Nicola, giustamente or- goglioso, raccontava qualche aneddoto sulla de- vozione, della quale i suoi sudditi gli han dato prova in molte circostanze : poi, tutto a un tratto, rivolgendosi a me, che manifestava la mia am- mirazione, mi domandò sorridendo: — E ora, ditemi, dovrei dare una costituzione? A tutta prima non sapeva che rispondere. Cittadino italiano, avendo dinanzi a me il Prin- cipe di Napoli, figlio di un Re cosi scrupolosa- mente costituzionale come Umberto di Savoia, non sapeva come rispondere. — Dite, dite francamente — soggiunse il Principe Regnante.... Incoraggiato da quella cortese insistenza, pensai che dopo tutto non era poi un gran male se diceva francamente la mia opinione. — Altezza, risposi, i suoi Montenegrini hanno saputo resistere alle formidabili armate