182 tare, li canta all’ uscir dal teatro. Sarebbe difficile il notar tutti i luoghi dove queste virtù della sua musica risplendono ; solo diremo che al pubblico furono maggiormente graditi 1’ aria della donna nel primo atto, e la romanza, che, cantata con tanta soavità dalla Brambilla, con quella s’intreccia, ed è bella d’ una malinconica e affettuosa melodia, e d’un piano e quieto accompagnamento dell’ arpa. Di simile bellezza è pieno un coro femminile nell’ atto terzo, che si canta di dentro, benché in questo taluno abbia voluto riconoscere una lontana reminiscenza del coro famoso del Bellini : Pace alla Ina bell’anima. Ricco per gran lavoro di parti, e per varietà di motivi, è il duetto in tre tempi, ch’indi a poco segue nel prirn’ atto tra la prima donna e il tenore, nel quale fece bellissimo effetto, anche per la virtù della cantante, la Triulzi, l’ingegnosa cabaletta. Tale è pure il largo del finale del prim’ atto, ov’ è specialmente da ammirarsi, e grandemente dal pubblico s’ammirò, il perito intrecciarsi dell’opera de’cori, dei cantanti e dell’ orchestra, che nella diversità delle loro musicali espressioni si perfettamente pure concordano ed armonizzano in-