àHRo 1173. 489 in più luoghi del detto canale ; nel modo stesso, clic sono oggidi, lungh’ esso medesimo, i tragitti delle gondole. Slendevasi allora, come si stende anche adesso, il canal grande dall’ isola di santa Chiara sino al palazzo ducale. Per facilitarne il tragitto, Sebastiano Ziani affidò allo stesso ingegnere Barattieri, clic aveva rizzato le duo colonne della piazzetta, 1’ incarico di costruirne uno sulle barche. Per passarvi era d’ uopo pagare uu quartaruolo, piccola moneta, che valeva un quarto di soldo (1) ; dal clic derivò al ponte il nome di ponte del quarteruolo. Questa prima idea del ponte di Rialto nacque nell’anno 1178, cui malamente altri dissero 1180 ; più innanzi la vedremo sviluppata ed ingrandita magnificamente nelle varie vicende, eli’ esso soffri. Qui non voglio oltrepassare il limile dell’ età, di cui parlo. Fu ristaurato ed ingrandito, circa il medesimo tempo, anche il palazzo ducale c dilatala alquanto la piazza di san Marco. Fra essa allora una vasta ortaglia o bruolo, che apparteneva alle monache di santo Zaccaria : col barbaro latino di quei secoli nominavasi brolium. Qui solevano radunarsi i nobili a parlare delle loro faccende, prima di recarsi ad assislcrc ai consigli e al maneggio dei pubblici affari ; c qui salutavansi a vicenda i piccoli c i grandi, c qui si raccomandavano scambicvolm’ente di peolezionc c incaparra-vano, come si direbbe, suffragi, che a taluno di essi occorrevano per ascendere ad ambile cariche, o per ottenere avanzamenti negli impieghi. Dal nome del luogo, ove solevano farsi cotesti uffizii, derivò il vocabolo broglio, e conscguentemente il brogliare, che nel nostro dialetto si adopera assai di frequente. Il doge Sebastiano Ziani comperò quell’ ortaglia, e la ridusse allo sialo di piazza, facendovi demolire (se pur non 1’ aveva fallo demolire il suo predecessore Vitale Micheli 11, come opinano alcuni) il tempio di san Gcminiano, che sorgeva sull’ opposta sponda del canale butano, eli rimpetlo a quello di san Marco. Ed interrò inoltre quel canale stesso; (i) Veci, lo Zon nel suo»trattato sulla Zecca e monete di Venezia, il quale forma parte «lelP opera municipale Vehczia e le sue lagune, part. Il ilei voi. I, pag 33. vol. i. C>2