320 LIBRO III, CAPO V. io seguo la cronologia del Sagomino, il quale siccome dissi viveva contemporaneo, e notava gli anni non già con cifre, ma con lettere intiere e nominatamente, sicché non vi può nascere equivoco. Perciò nell’ordine di siffatti avvenimenti io mi dovrò allontanare dal Muratori, dal Sigonio e dagli altri, i quali non ebbero tra le mani il nostro cronista ; e potrò cosi correggere e conciliare la loro discrepanza, particolarmente sul proposito della guerra contro i saraceni della Puglia e circa l’assedio di Bari, ch’eglino anticiparono o posticiparono a capriccio, come pure sul proposito del matrimonio del doge Giovanni Orseolo, il quale fu conseguenza della vittoria di Bari, ed eglino invece anticiparono di un quinquennio. Alla sua volta darò ragione di ognuno. Qui frattanto ricorderò, che nel codice Trevisano esiste un documento, il quale ci assicura, che il doge Pietro Orseolo II, appena potè conghiettu-rare, che Arrigo re di Germania sarebbe diventato anche re d’Italia, mandò a Batisbona i suoi ambasciatori a stringere amicizia con lui ed a rinnovare le antiche convenzioni dei veneziani coi dominatori del regno italico. Tra i quali inviati era anche il solito Giovanni diacono : in questa carta il doge Pietro ha il titolo di doge delle Venezie e della Dalmazia. C A P O V. Assedio di Bari : vittoria dei veneziani. E per dire dei due suindicati avvenimenti, comincierò dalla guerra contro i saraceni, che avevano invaso la Puglia ed assediavano Bari. Di questo fatto parlò il Muratori, sulla testimonianza del cronista Lupo protospata, sotto 1’ anno 1002 ; e il Sigonio invece lo differì sino al 1005 ; ed ambidue attribuiscono al doge Pietro la liberazione dell’ assediata città. Ora, trattandosi di un’ impresa, in cui ebbero parte, anzi la massima parte, i veneziani, io preferisco 1’ autorità del nostro cronista contemporaneo, il quale minutamente