uno 493. 37 la grandezza dei papi si dilatava da un lato, c i longobardi c i franchi e gli orientali si disputavano dall’ altro la signoria dell’ Italia. CAPO V. Indipendenza assoluta dei Veneziani. Nella vicendevole successione dei barbari, che laceravano le provincie del vacillante impero, e che particolarmente sull’Italia stendevano il loro dominio, Venezia sola godeva nel fallo un’ assoluta indipendenza, necessario effetto della leale armonia, che insieme legava le varie membra della sua repubblicana consociazione. Sul quale proposito una gravissima lite introdussero gli storici stranieri, negando tenacemente ciò che dai nostri con uguale tenacità è affermato : la libertà non solo, ma l’assoluta indipendenza eziandio, della Repubblica di Venezia da qualunque straniera padronanza. Molto fu scritto e da una parte e dall’ altra ; e quanto più fu scritto, tanto più si accesero i parlili e si confuse il vero col falso. Primo a combattere e più ferocemente contro la veneziana indi-pendenza fu il libro, che porta il titolo di Squittitiio della libertà veneziana ; « scrittura ingegnosa, dice il Sagralo (1), ma mercenaria, • pagata dalla Spagna, quando nel secolo XVII, non contenta del » mal governo clic faceva d’ altre bellissime regioni della penisola, • colle arti di Giuda voleva azzannare anche Venezia. » E ben naturale, che, appena venuto in luce colesto libro, i veneziani non se ne stessero silenziosi ; scrissero c con tanta veemenza da toccare l’opposto limite. Alle loro esagerate difese fece eco persino uno straniero, nemico della Spagna ; l’olandese Teodoro Grasvinchelio, che fu perciò rimunerato dalla Repubblica. Riprodussero le accuse contro la libertà di Venezia, per lacere di altri preoccupali stranieri, il Laugicr e il Daru ; sui quali voglio arrestarmi alcun poco, perciocché ai nostri giorni sono i più conosciuti e apprezzati. (i) Venezia e le sue lagune, pali. I ilei I voi., pag. i3.