178 LIB. Il, CAPO XIV. » 1143, ecc. (1) e nello statuto di Padova al 1255. Questo nomina » di fatti Aureliaco ed Aurilia, come luoghi diversi, per cui pare, » che non si debbano confondere e farne un solo. E invero, se questa » vicina stava a Vigilia dovea contigua essere alla laguna, lo che » non potea essere di Aureliaco o sia Oriago. Se Vigilia poi in » qualche cronaca Ulilia anche è delta, ciò probabilmente derivò • per ¡sbaglio di chi la scrisse o da più antico codice la ricopiò. » Vigilia adunque fu città veneziana, sul margine della laguna ; e fu distrutta probabilmente in pena della ribellione, per cui diede ricetto e protezione all’esiliato Obelerio. La quale opinione,, che sia slata distrutta in questa circostanza, confermasi dal silenzio'che ne serbano, dopo la cronaca Sagornina, tutte le carte, i documenti, le storie posteriori all’ età, in cui accadde questo fatto. Di lei non rimase vestigio alcuno, perchè le acque, che sommersero i lidi esterni di Malamocco e di Pellestrina, posero sotto la marea media e comune il suolo, su cui sorgeva. CAPO XIV. Congiura di Caroto contro il doge Giovanni Partecipazio. Liberatosi appena dal pericolo, che minacciavagli Obelerio, fu costretto Giovanni a porsi in salvo da una congiura, che il partito dei depressi cittadini di Vigilia e di Malamocco aveva saputo suscitare in Rialto, particolarmente nella classe degli agiati e dei nobili. Alla testa dei congiurati era un tribuno, che aveva nome Carausio, 0 Garoso, figliuolo del tribuno Bonoso, di origine aquilejese ; e tra 1 principali fautori si numeravano Domenico Monetario, Tritolo da Grado, Diodato Gruro, Marino Patrizio ed altri. Questi suscitarono tale tumulto contro il doge, che, assalitone il palazzo, lo costrinsero a fuggire fuori delle lagune. Anzi, attraversando 1’ Italia, egli si (i) Coci. PublicorGennari Del corso antico, ecc.