114 LIBRO I, CAPO XXXII. quale nominavasi Valentino (1) : tanto erano impegnati a consolidare il potere nella loro famiglia. CAPO XXXII. Movimento dei greci sopra le isole veneziane. Un trattato, che aveva conchiuso l’imperatore Niceforo col-l’imperatore Carlo il grande, stabiliva, che la libertà e l’indipendenza dei veneziani dovesse, in questo angolo estremo del mare , Adriatico, essere il muro di separazione tra i due imperi ; che le città della mediterranea Venezia, vicine al mare, e le marittime della Dalmazia, dovessero continuare ad e sserparte dell’ impero orientale, senza che Carlo o il suo figliuolo Pipino le potessero invadere o molestare ; che ai veneziani dovessero essere mantenuti i possedimenti, le franchigie e le immunità godute nel regno italico. Questo trattato ; di cui, sebbene il tempo ci abbia involato l’originale, ci è rimasta però negli storici contemporanei (2) la sostanza ; era stato conchiuso circa 1’ anno 802 ovvero 805. Al proposito del quale trattalo non devo lasciare sfuggir d’ occhio uno sbaglio del Daru (3), che intese per Urbes Venetiae, ivi nominate, la città di Venezia ; mentre allora 1’ odierna città nominavasi tuttavia Rialto ; e la voce Urbes a chi intende il latino suona plurale, sicché per essa dovevano intendersi tutte le città della repubblica di Venezia. E inoltre sbagliò anche nel tempo, perchè, contro le parole degli storici e dei cronisti, lo disse conchiuso nell’810. Alcune cronache ; tra cui quella, clic il Foscarini e Apostolo Zeno nominavano cronaca altinate ; raccontano, che Obelerio doge ; e forse con lui anche il patriarca Fortunato, ristabilito alfine nella sua sede gradese ; andasse in Francia, e trattasse con Carlo magno (1) Sabell., Dccad. I, lib. I. presso gli annalisti Loiseliano, Tiliano, Me- (2) Nel Ioni. I degli Annali de’ franchi, tese ed Eginardo. (3) Slor. ecc., lib. I.