360 LIBRO Ili, CAPO XX. Apollonio musaicista della basilica marciana (1). E quanto addietro, per verità, si fossero quei primi greci artisti, che vi lavorarono, ne fanno prova i lavori, che vi fecero sopra l’interna porta maggiore, raffigurandovi il Salvatore sedente, e di qua e di là la Vergine c san Marco, e poscia, nelle volte dell’atrio, le storie dell’an-tico testamento : lavori di maniera assai semplice e secca, e con orrendi scorci nella persona e nella fisionomia di quelle lor figure. CAPO XX. Guerre contro i normanni. Toccò al valore del doge Domenico Selvo la gloria di scacciare i normanni dai confini della Dalmazia ; me non fu eguale il successo, allorché uscite contro di essi le forse dei veneziani con quelle dei greci, rimasero da coloro battute. L’ origine di questi popoli e i progressi dei medesimi degg’ io qui far conoscere, acciocché riesca più facile ad intendersi la varietà degli scontri c delle relazioni, eh’ ebbero con Venezia. Questa valorosa nazione, uscita, come gli altri barbari, dal Settentrione in sul principio del regno di Carlo il semplice, era passata in Francia, condottavi da Rollone. Questi, occupata la Neustria, la quale, per la dimora fattavi dai normanni, cangiò il suo nome in quello di Normandia, ed impadronitosi della città di Roano, aveva vessato lungamente quelle provincie : ma poscia , ammansata alquanto la natia ferocia, aveva incominciato a conoscere i diritti delle nazioni e ad aprire gli occhi alla fulgida luce dell’ evangelica verità. Aveva ricevuto il battesimo ed aveva preso il nome di Roberto : con lui aveva abbracciato la religione cristiana anche il suo popolo. Moltissimi di questa nazione per sentimento (i) Zanetti*. Della pittura veneziana, pag. 562.