530 LIBRO III, CAPO VIII. Giovanni, il terzogenito (1) de’suoi figli; quell’Ottone, cui abbiamo veduto sì largamente favorito dall’ imperatore Ottone III : contava in questo tempo l’età di soli quattordici anni. CAPO Vili. Morte del Doge Pietro Orseolo II : gli succede suo figlio Ottone. • La salute del benemerito Pietro, il grande, aveva già sofferto ila qualche anno non lievi discapiti, benché foss’ egli nella fresca età di soli quarant’ otto anni. Si accorse pertanto, non essergli di troppo discosto il termine della sua vita ; e quindi volle disporre delle sue facoltà, per poter quindi più liberamente prepararsi al suo mortale passaggio. Le divise in due parti uguali ; una per le chiese e pei poveri, 1’ altra da suddividersi tra i suoi figliuoli. Ne aveva avuto nove : cinque maschi e quattro femmine. De’ maschi, il primo era stato il doge Giovanni, di cui ho parlato; il secondo aveva nome Orso, il quale, fatto ecclesiastico, era diventato vescovo di Torcello, nell’anno 1008, e si rendeva assai benemerito della sua cattedrale, rifabbricandola dalle fondamenta ; ed è quella stessa, che oggidì sussiste tuttora ; il terzo è Ottone, di cui ho ricordato testé 1’ assodamento alla dignità ducale del padre ; Vitale ne fu il quarto, ed era prete, e diventò anch’ egli vescovo di Torcello nel 1018, allorché suo fratello Orso passò al patriarcato di Grado; Enrico od Arrigo nominavasi il quinto, la cui bellezza é paragonata dal cronista Sagomino a quella del sole : già la bellezza delle forme era, secondo lui, il pregio caratteristico della famiglia Orseola. Delle femmine, la prima aveva nome Icella e fu maritata a quello Stefano, cui I’ Orseolo aveva condotto ostaggio da Traù, e eh’ era (i) Per isbaglio, nella pag. 291, lo no- altro il terzo di nascita. De1 figliuoli e delle minai secondogenito. Egli era il secondo figliuoledel doge Pietro Orseolo li parlerò bensì de’ figliuoli laici del doge, n’era per nel capo seguente.