anno 980. 281 Ma 1’imbccillità del doge, il quale, col farne giustizia, avrebbe potuto, se non estinguere, almeno mitigare il fuoco della civile discordia, cooperò funestamente al danno, e gravissimo, della patria. Approvò il misfatto dei Galoprini, e presumendo di obbligare cosi i Morosini a tranquillità, porse loro ogni agio a lavorarne, quanto più occulta tanto più funesta, la vendetta. Sapevano questi, che l’imperatore Ottone II agognava al possesso dell’ Italia, e in particolarità di Venezia, asilo invidiato dcH’italica indipendenza, cui espugnalo, non avrebbe più avuto ostacoli a diventare facilmente padrone dell’ intera penisola. E per attaccare Venezia, egli serbava sempre in pronto il pretesto della uccisione del doge Pietro Candiano IV ; quasiché a lui appartenesse un diritto di farsi render ragione delle nostre interne contese. Ora, sapendo tutto ciò i Morosini, avevano teso delle fila per giovare al progetto di Ottone, e cosi, sacrificando la loro patria sull’allare della vendetta, disfarsi del doge disprezzato e dell’abbonito parlilo dei Galoprini. Tanta é la violenza delle private passioni, da non badare a qualunque pubblico danno, pur di ollenere l’ignominioso soddisfacimento! Tanto erano vigorosi i semi della tedesca discordia, da trovare anche allora, come pur troppo ai di nostri, ben preparalo e disposto il terreno a produrre i più funesti ed esecrandi germogli ! Fosse per l’usanza dei nostri di rinnovare a »piando a quando i trattati di alleanza coi principi che dominavano in Italia, o fosse per lo timore delle milizie tedesche , ingrossate enormemente in Verona; il doge mandò, nell’anno 980, ambasciatori ad Ottone, per placarlo coi regali ed indurlo a riconfermare gli antichi palli colla veneziana repubblica . Gl’ inviati erano il monaco Pietro Morosini, Pietro Tribuno Andreadi e Badoer. Nè la loro missione riuscì infruttuosa. La sordida avidità di quei barbari ollrcmonlani rimase vinta dalla splendidezza dei veneziani regali, e l’ira del venale monarca restò placata dal fulgore delle grosse somme d’oro con che i nostri comperarono la domestica tranquillità. Ollenncro i nostri messi, come nuova aggiunta ai precedenti trattali, clic il vol. i. 56