l»54 LIBRO IV. CAPO XIII. » con i fratelli c suffragane! della nostra chiesa e Guglielmo de • Buri fde Bure) grande scudiero (Connetable) e Pagano fPayanJ • cancelliere e tutti i soldati e capitani del regno di Gerusalemme » con noi essendo adunati in Accon (Acri), nella chiesa della santa • Croce, date le promissioni del medesimo re Baldovino secondo il » tenore delle lettere sue e degli uomini suoi mandati al medesimo • principe sino a Venezia, scrivendo di sua propria mano, ovvero » dei vescovi e del cancelliere col bacio della pace come ricerca » 1’ ordine nostro, tutti i baroni ( i nomi dei quali saranno qui sot-» toscritti ) e noi abbiamo confermato sotto il giuramento dei santi » evangeli le sottoscritte convenzioni al santissimo Marco Evange-» lista, e al predetto principe, e i suoi successori, e al senato vene-» ziano, come senza alcuna contraddizione le cose che sono stale » dette e come sono scritte le avremo nell’ avvenire come le ab-» biamo ancora al presente per note, e per ferme, e saranno per-» peluamente osservate a lui, e alle sue genti Amen. Abbiano i » veneziani per sempre, in tutte le città soggette al detto re e nelle » soggette ai suoi baroni, una chiesa intiera, una piazza, un bagno • ed un forno per ragione di eredità in perpetuo, libere da ogni » esazione e gabella come sono le proprie cose del re : nella » piazza poi di Gerusalemme abbiano tanta proprietà quanta suole » averne Io stesso re. E se i veneziani vorranno fare nella cit-» tà di Accon forni, molini, bagni, pesi, moggia, e misure pel • vino e per 1’ olio nella loro contrada, lo possano fare senza al-» cuna contraddizione dei cittadini, come potrebbe il re medesimo, » e cuocere, macinare, bagnare, e tutto quello che loro tornerà » comodo. Sia lecito loro anche 1’ usare le loro proprie misure, » e quando venderanno le cose loro ad altre genti possano me-» desimamente vendere colle loro misure. Quando poi negozian- • do compreranno da gente forastiera, debbano comperare pagan-» do i loro denari, alla misura del re, nè debbano pagar alcun » dazio, nè secondo I’ uso, nè per altra ragione, o modo, stan-» do, entrando, vedendo, operando, indugiando, ovvero uscendo