anno 787—802. 107 che per un secondo sbaglio della politica dei veneziani era stalo associato al governo del padre, più somigliava a questo nei vizii, che non ali avo nelle virtù. Ambidue, padre e figlio, andavano a gara nell’ opprimere la nazione e nel mantenere occulte corrispondenze coll’ imperatore dei greci. Niceforo, che occupava allora il trono di Costantinopoli, cercava dal canto suo di mantenersi un partito nelle isole veneziane, almeno per equilibrare le opinioni verso il nuovo imperatore di Occidente. Con tale intendimento raccomandò ai dogi Giovanni e Maurizio un giovine greco, che aveva nome Cristoforo, perchè fosse da loro accettato a vescovo olivolese. Vi aderirono i dogi; ma non vi aderi Giovanni patriarca di Grado, il quale si rifiutò dal conferire 1’ episcopale consecrazione ad un ragazzo di sedici o, come altri dissero, di venlidue anni. Era egli caduto nell’ odio di costoro, perchè, vedendo quanto fossero abbominati dalla nazione, gli ammoniva soventi fiate a volere usare la giustizia e la liberalità di Maurizio, padre all’ uno ed avo all’ altro, il quale, vivente, era stato oggetto dell’ amore, e, morto, delle benedizioni di lutti. Ma i due malvagi, volgendo le buone parole in argomento di odio, attendevano occasione di poter togliere di mezzo l’ammonitore. E l’occasione per loro fu il rifiuto di lui all’ingiusta dimanda di conservare vescovo di Olivolo un greco ed imberbe. Giovanni adunque, vedendosi perciò chiusa la via a rimeritarsi il favore di Niccforo, arse d’ira contro il patriarca, e sitibondo del sangue di lui approdò con sicarii e col figlio a Grado ; vi penetrò il castello; s’ impadronì del venerando vecchio; lo fece percuotere crudelmente, improperándolo in frattanto conquesti detti: « Impara, » o vecchio, che ti valga abbaiare e vomitare rimbrotti contro noi » dogi; il tuo sangue insegnerà a’tuoi colleglli a censurare la con-» dotta dei principi. » E dopo averlo fatto battere sino a ridurlo sfinito, lo fece precipitare dall’ alta torre. Il popolo, alla vista di un tanto sacrilegio, già stava per sollevarsi a rivolta; nè ve Io trattenne, che il terrore, di cui avevano empiuto le isole tutte i due feroci tiranni. Poterono perciò senza opposizione salpare da Grado e