332 LIBRO III, CAPO Vili. virtuose azioni, per cui rendersi vieppiù sempre grati a Dio e agli uomini. Pietro per altro non trascurò del tutto gli affari dello stalo : ci da motivo a crederlo 1111 documento del codice diplomatico Trevisano (1), dal quale raccogliesi, eh’ egli alla presenza de’ suoi giudici, de’ vescovi (2), de’ magnati e di mollo popolo, pronunziava sentenza a favore della borgata di Pieve di Sacco ; detta oggidì corrottamente Piove di Sacco, nel territorio padovano ; perchè quind’ innanzi non ne fossero gravati di ulteriore tributo, per lo traffico, che venivano a fare nelle lagune, i mercatanti di quel paese : e questo tributo riducevasi a sole dugento libbre di lino, da pagarsi annualmente all’erario della repubblica. Questa è l'ultima notizia, che di lui si abbia sull’appoggio di documenti contemporanei. E qui ci manca la guida sicurissima della cronaca Sagor-nina, probabilmente perchè fin qui ne arrivò la vila dell’ autore. La cronaca di Andrea Dandolo le vien dietro ; ma le è posteriore di tre secoli circa; ed egli meriterebbe forse più stima di quella, che gli si attribuisce, se le molte inesattezze e i favolosi racconti, da lui introdotti nella storia nostra, mentre aveva anche sotto gli occhi lo scritto del diligentissimo Sagomino, non gli scemasse alquanto la fiducia intorno alle cose che narrò dai giorni* di quello sino all’ età, in cui viveva egli stesso. Porterò a tale proposito la testimonianza del Filiasi, il quale così ne parla (3). « Dandolo copiò da essa • (dalla cronaca Sagomino) spesse volte parola per parola, trasan-» dando per altro delle interessantissime particolarità, che ben > meritavano riportarsi. Volle piuttosto nell’ arida sua cronaca • introdurre molte inutilità, molte leggende e favole, che nella Sa- > goruina, quantunque più antica, non si ritrovano (4). • (1) Alla pag. 70. ^2) h da notarsi, che in questo documento il vescovo di Olivolo si sottoscrisse, forse perTunica voltaiescovo rivoaltense. (3) Tom. VI, cap. XXII, pag. 297. (4) Ci fa inoltre sapere lo stesso Filiasi, che il codice originale della cronaca Sagor-nina u esisteva nella libreria de'domenicani « osservanti fu scoperta, come dissi altrove, dopo la metà del secolo passato ai giorni di Flaminio Cornaro : oggidì conservasi nella nostra biblioteca Marciana.