392 un. ih, capo xxv. più vuole od ingombre di carboni (1), o di altre inutili materie, e nell’ ultima poi nascondevano il sacro tesoro, che volevano tenere occulto ; e tuttociò per deludere o stancare la diligenza dei cerca-lori e salvare così dalle loro mani le reliquie dei sanli. E opinione degli scrittori, che il doge Vitale Falicr, dopo aver così felicemente trovalo il corpo del santo evangelista, lo tenesse c-sposlo, per (re mesi e più, alla pubblica venerazione : nella (piale circostanza venisse a Venezia 1’ imperatore Arrigo IV, clic si trovava allora in Trevigi, e vi venisse per venerare appunto il religioso deposilo. E continuasi a narrare, che nel giorno 1 dell’ ottobre susseguente, in occasione della consecrazione della basilica; la quale perciò sarebbe stala celebrala in quest'anno, e non dieci anni addietro, come altri vorrebbero ; sia stato collocato sotto la mensa dell’aitar maggiore, ed ivi siasi conservalo sempre sino all’ ultimo scoprimento del 1811. Della quale deposizione s’ ebbe autentica testimonianza, in quest’ ultimo scoprimento, che nominai; perchè vi si trovò, tra gli altri indizi! del tempo di quel doge, una lamina di piombo colà racchiusa, su cui erano indicati anno, mese e giorno della deposizione, non che il nome del doge Vitale Faletro: e l’anno, il mese, il giorno erano 1’ 8 di ottobre 1094. CAPO XXV. L’imperatore Arrigo IV a Venezia: si rifabbrica Loreo. Ho dello poco dianzi, clic l’imperatore Arrigo IV era in Treviso, e che di là venne a Venezia. A lui il doge aveva spedito tre ambasciatori, per complimentarlo c per chiedergli la rinnovazione degli antichi trattali : i Ire ambasciatori furono Granzone cancelliere, Vilale Micheli e Pietro Zopolo. Accolseli Arrigo con molto (i) Così trovossi, eh'era stato fallo per nascondere le reliquie de" santi martiri Felice e Fortunato, protettori di Cliioggia.