ANNO 1174. 491 pertanto in apparenza sembrava contro gli orientali, sicché non fu difficile l’indurre i veneziani, che tanto erano in disunione con Manuele Comneno, a collegarsi con lui ed a muovere dalla parte di mare all’ assedio di quella città. TrentaquaUro galee veneziane cariche di baliste e di altri ordigni guerreschi, un galeone di mole enorme, e molti altri legni inferiori, armati in guerra, comparvero dinanzi ad Ancona il primo giorno dell’aprile 1174. ¡Vera stato affidato il comando a Pfetro Ziani, figliuolo del doge. Coi pochi legni, che gli anconitani avevano nel loro porlo, armati anch’essi da guerra, uscirono contro la flotta nemica: ma nel primo conflitto, che fu assai duro, perdettero alcune delle loro navi e furono costretti a ritirarsi col resto e a porle in sicuro nell’ interno del porlo slesso. Durò quell’ assedio sino alla metà dell’ ottobre, nel quale frattempo avvennero molti scontri dalla parie di terra, e a questi cooperavano i veneziani, or con vantaggio ed ora con danno, dalla parie del mare. Tentarono anche uno sbarco, ma con poco felice riuscita. Imperciocché accostatisi a terra, quanto il fondo lo permetteva, coi palischermi e con barche di poco fondo, s’erano ridotti in quel tratto di spiaggia, ch’era ira l’abitato e l’acqua. Allora Ancona da quella parte non era cinta di mura, come lo è presentemente; era soltanto guernita di torri, non guari distanti le une dalle altre. E già, penetrali eglino in alcuna delle case più vicine, vi davano mano al saccheggio. Ma i consoli della ciltà avevano provveduto, che le torri non fossero senza difesa ; sicché fatte marciare, contro quelli eli’ erano scesi a terra, le compagnie del porto, mentre i difensori dall’ allo- delle torri li fulminavano con dardi, con giavellotti, con sassi, gli scacciarono facilmente dalle case occupate e li costrinsero rifuggirsi sulle loro barche. Molti ne rimasero feriti, molli uccisi, e molti nella confusione del fuggire perirono affogati nel mare. Un’ altra sciagura colpi, non molto dopo, la flotta veneta. Un furioso vento da greco-tramontana, sorto all improvviso, ne travagliò gravemente le galee, e particolarmente l'enorme galeone an-