262 LIBRO II, CAPO XLI. lulte cosiffatte violenze, stese la mano di sposo alla nobilissima Waldrada, la quale, in compenso dell’ adultero nodo, lo arricchì di mia dote principesca e grandiosa. Perciocché gli portò numerose turbe di servi c di serve, di villici schiavi della gleba, di schiavi d’ambi i sessi, c poi vastissime possessioni, c poi la signoria su varii castelli e borghi nel Trevigiano, nel Friuli, nel Ferrarese e nell’ Adriese. 11 possesso di tanti luoghi e sì distanti gli uni dagli altri, fu al Candiano un pretesto per assoldare al suo servigio, per difesa di quelli, una grande quantità di militari, sì stranieri che italiani ; e molte di queste truppe introdusse egli anche in Rialto, e ne stabilì a custodire il ducale palazzo. Non v’ha dubbio, che un tale contegno del doge non dispiacesse assai ai veneziani, che per la prima volta vedevano nel seno della loro repubblica un tanto scandalo. Ma Candiano, angustiato forse dai rimorsi dell’ operato , e volendoli soffocare per la forza dell' orgoglio suo, era divenuto dopo quelle nozze sacrileghe più feroce coi veneziani, più violento coi forestieri. Litigò più volte cogli abitatori di Ferrara, che ormai era cresciuta in ampia città, ed era già da tre secoli decorata dell’onore di cattedra vescovile (1), e i suoi litigii finirono col farne invadere e saccheggiare dalle sue truppe tutto il territorio. Peggio trattò gli opitergini, ai quali, dopo di avere saccheggiato similmente il territorio, distrusse ed incendiò la città ; emulo in ciò degli antichi barbari, invasori e conquistatori dell’ Italia. Non piccolo vantaggio derivò in frattanto ai veneziani dalle vittorie, che il sunnominato Romano II imperatore dei greci, ottenne sopra i saraceni, i quali dopo lungo assedio costrinse a fuggire dall’ isola di Creta, ove per ben cento e trent’ anni avevano dominato. Fu di vantaggio, io diceva, questa vittoria ai veneziani, (i) Lo dico per correggere lo sbaglio legga ciò, che dissi nella storia di quella del Filiasi (tom. VI, pag. 185), il quale, diocesi, nel mio IV7 voi. delle Chiese d' I- parlando di questa età, la dice semplice talia, dalla pag. 24 alla 33. castello. Chi ne volesse più estese notizie