SO LIBRO I, CAPO Vili. rialzalo sulle deplorate ceneri della loro città novelle abitazioni. Ma poiché queste per cinquant’ anni e più non prendevano per anco veruna forma di città, volle farsene generoso e novello fondatore il re Teodorico. Or, se i primi padovani furono scacciali raminghi ed esuli o a pellegrinare in suolo straniero od a cercare ricovero Ira le isole delle nostre lagune, i padovani secondi, ritornati a ripiantar quelle case, e molto meno i discendenti da questi, certo non possono avere diritto alcuno a togliere le nostre isole dalle mani e dalla padronanza di noi, che, colle fatiche di ben cent’ anni e in mezzo a tanti pericoli, ce le siamo fatte nostra propria dimora, e le abbiamo ampliale, e ne abbiamo accresciuto le abitazioni, e le abbiamo regolate con leggi, e le abbiamo fatte salire a gloriosa possanza, sino a prestare ajulo due volle ed efficacemente all’ imperatore. Patria carissima, da Dio proietta, e dai padovani invidiata ! Queste isole sono di genti, che con siffatti dritti le calcano ; quest’ acqua é dei marinari, clic la solcano e che la fanno rosseggiare del loro sangue contro i pirati versalo ; questa terra insomma e questo mare sono di coleste genti per ragione naturale e pubblica, non contraddetta dagl’ imperatori, conosciuta c rispettata da Odoa-crc, da Teodorico, e dai re che loro vennero dietro. Qual diritto mai sopra le nostre isole può pretender Padova di avere conservalo, dopo che fu distrutta e dopo sì lungo tempo ; per ciò soltanto, che anticamente aveva tenuto a traffico alcuni abitati di Mala-mocco ? Poteva egli mai cotesto diritto essere sopravvissuto in Padova, dove più non erano nè uomini, né mura, nè magistrali, nè leggi, nè proprietà ? Quale motivo di querela possono mai avere i padovani, se noi abbiamo munito di custodi armati le foci dei fiumi, le (piali sono le porte delle nostre lagune? Noi le abbiamo munite, sicconi’ eglino muniscono di custodi le porte di Padova. Se veneziani armati le assalissero, quei custodi avrebbero ragione di re-. spingerli ; ma non già, se per pacifici negozii vi entrassero. Egualmente i padovani, che vennero pacifici alle nostre lagune, furono sempre accolti amichevolmente; e se talvolta osarono, come oggidì