ANNO 10-26—105-2. 545 Non così presto per altro terminarono le discordie intestine per la partenza degli Orseoli. Perchè la nazione, quando seppe, che le ciltà della Dalmazia si sottraevano dalla lega colla repubblica, perchè abborrivano 1’ ingiustizia usata contro il doge Ottone ; cominciò ad avere a noia il Centranigo ed a progettare il modo di liberarsene. Si aggiunse, che l’imperatore dei greci, cognato (1) dell’ esule Ottone, aveva preso a patrocinare la causa ; e sì, che le città dalmate, per non volere aver da clic fare coi veneziani, ricevevano strategi, patrizi, governatori dai greci. Ce ne assicura il Lucio, storico della Dalmazia (2). Questo alicnamento delle città, non riputa vasi poterlo togliere in altra guisa, fuorché col ritorno del benemerito doge, del cui genitore era gloria l’acquisto delle medesime. Fu deposto pertanto il Cenlranico, e fu decretalo il ritorno dell’ Orseolo. I veneziani inviarono perciò a Costantinopoli onorevole deputazione, invitandolo al seggio ducale : capo della quale fu stabilito il fratello di lui, Vitale vescovo di Torcello. Intanto fu richiamalo dall’ esilio anche l’altro fratello, ch’era patriarca di Grado, acciocché assumesse il governo dello stato, finché ne fosse ritornato il doge. Orso esercitò questo uffizio con somma lode e con pienissima soddisfazione di tutta la nazione. Sua prima cura fu il ristauro della città di Grado e di tutte le chiese, che il patriarca Pepone aveva guastato. Narra il Filiasi, essere stata coniata, per ordine di lui vice-doge, una nuova moneta, la quale esisteva ed aveva corso anche al tempo del Dandolo e del Monacis, cioè, più di tre secoli dopo (3). Ed aggiunge, che • su di essa cravi il nome del pa-» triarca; il quale così bene rcgolavasi, che gli antichi cronisti Io » posero nel catalogo dei dogi, e come tale lo considerarono. • Durò in questa carica il patriarca Orso per ben quattordici mesi, (ì ) 1/ imperatore Romano e non Co- contemporanei eoi nome di questi impe- .rtantino, come scrisse Monacis: perchè a latori. questo tempo regnava Romano,come rile- (2) De regn. dalmatic. lib. IV, cap. IX. Tasi dal Lucio, il quale porta documenti (3) Filiasi. tom. VI, cap. XXIV, p. 3i6. voi,. 1. 44