166 i giovani dall’ osare ; non s’ avvedendo che ciò eh’ ei stimano pena e malagevolezza dell’ arte, non è spesso se non pena o tardità dell’ ingegno , che in tutti con eguale proporzione o celerità non matura. E che il Levi mostri nella sua opera un ingegno non comune, ben il dicono gli applausi e le lodi che si meritarono parecchi luoghi dello spartito, e fra questi, oltre a’ soprannotati, il bellissimo duetto fra le due donne nel pri-m’ atto e il finale dell’atto medesimo; pezzi musicali ambidue, che, oltre il pregio del canto e della grancte soavità di melodia, hanno pur quello d’una sapiente condotta, che più non si domanderebbe al più virtuoso e sperimentato maestro. In alcuni accompagnamenti fu però da taluno notato il difetto che gli strumenti riproducono quasi nota per nota lo Stesso motivo del canto, la quale accusa è verissima ; se non che si dovette tàlor col violino supplire al difetto di alcune voci sventurate, e lo spartito non era originalmente scritto così. Però che il maestro molto si conosca nei numeri, e nella virtù dell’armonia, possono fare buon saggio, e l’accompagnamento della bella romanza de.