anno Ì006. 329 novella sposa ducale, parlò anche san Pier Damiano (1) : ma le sue parole nel descrivere il lusso di lei, del quale non si ha verun indizio nè dal Sagomino contemporaneo, nè dagli altri storici greci, sono così esagerale ed ampollose da non potcrvisi prestar fede da chicchessia (2). Nè ad esse polè prestarne il Muratori, soggiungendo a ciò che il santo scrittore ha narrato : Lo creda chi vuole (3). Tuttavolta mi piace portarle qui, fedelmente tradotte, acciocché si veda quanta influenza avesse la Carbarie del secolo, in cui viveva il Damiani, sopra gli stessi ingegni più illuminali e devoti. « Il do-» ge di Venezia aveva in moglie una cittadina costantinopolitana, » la quale viveva con tanta morbidezza e delicatezza, e non sola-« mente accarezzava sé stessa con giocondità, per così dire, super-» stiziosa, sino a sdegnare di lavarsi colla comune acqua ; ma ezian-» dio occupava i suoi servi a raccogliere da per lutto la rugiada del » cielo, di cui le procurassero un assai faticoso bagno. Neppure i » suoi cibi toccava colle mani, ma dai suoi eunuchi riducevansi le » vivande in minutissimi pezzetti, ed ella poscia con forchette d’oro • e bidenti accostavale biasciando alla bocca. E la stanza di lei • ridondava di tanta copia di timiami e di aromi da farne puzzo a » noi in raccontare siffatta indecenza, e da non credersi forse da • chi 1’ ascolta. Ma finalmente Iddio colpì la vanità e la superbia » di questa donna ; perchè lutto il suo corpo si putrefece per guisa, » che tutte le membra di lei da ogni parte marcivano, e d’insof-» fribile fetore infettavano la sua stanza. • Si può ben credere quanto fosse grave il dolore del doge Pietro per la perdita del figlio suo, nel più bel fiore della giovinezza, perciocché non contava allora che ventiquattro anni soltanto, ed era nel più ridente prosperamento della sua fortuna. Ma il popolo, che amava assai il benemerito suo principe, volle scemarne l’afflizione col dargli collega nella ducale dignità, in luogo del defunto (i) Opusc. de Justit. Monial. cap. 11. colo dopo la morie della greca principessa (a) Si noli, che san Pier Damiani, il Maria. ^uale ciò scriveva, visse più di mezzo se- (3) Aunal. d’ llal. ami. ioo5. VOL. I. 42