l»G8 LIBRO IV, C.\PO XVIII. » allontanati i cittadini da quei termini che per salvezza et conser-» vatione della libertà torna a conto alla repubblica non siano » ecceduti. » CAPO XV1I1 I veneziani assistono l’imperatore dei greci, contro il re Ruggiero I di Sicilia. Abbassato appena 1’ orgoglio dai vicini nemici, furono invitati * i veneziani dall’ imperatore Manuele Comneuo a difendere il suo impero contro le inaspettate aggressioni del re di Sicilia Ruggiero I. Questi, uscito dal porlo di Otranto con poderosa flotta, crasi scagliato addosso a Corfù ed orasene impadronito. Di là era trascorso alla Morea e alla Grecia, e ne aveva devastato le principali provincic. E già, saccheggiala 1’ Alcaia, sterminata Tebe, posti a ruba e a fuoco i confini della Boezia e l’isola di Negroponte, stava ormai per piombare sull’ imperiale città. Aveva spinto perciò verso 1’ imboccatura del Bosforo tracio uno de’ suoi più prodi capitani, con una flotta di sessanta galere, acciocché attaccasse la grandiosa metropoli, e vi appiccasse il fuoco, per apportare anche ad essa 1’ estremo eccidio. In quali angustie si trovasse perciò l’imperatore Manuello, è facile immaginarlo. Unico rifugio gli si affacciava al pensiero, in così duro frangente, il braccio fortissimo della repubblica di Venezia ; ma troppo fresca dovea supporre in essa la memoria delle molestie recate a lei dall’ imperatore suo padre; e da lei sì rigorosamente vendicale. Fluttuava egli perciò nell’animo, ragionevolmente dubbioso, se avesse dovuto sperarne assistenza, oppur temerne molestie. Ma finalmente la necessità, che premevalo, e la strettezza delle angustie, in cui si trovava, lo costrinsero a risolvere ed a dirigersi ai veneziani. Mandò subito ambasciatori al doge per implorarne il favore.