2fl2 libro 11, CAPO XXXIV. di magnificenza e di lusso sino a durarne otto consecutivi e ad attirare in Rialto incalcolabile moltitudine sì di abitatori delle altre isole veneziane e sì di forestieri del continente contiguo. Dodici statue di legno, per cui s’intendeva di raffigurare le ricuperate spose, portavansi in giro solennemente per la città, e queste nominavansi le Marie, forse perchè nel giorno della Purificazione di Maria se ne celebrava la festa, o perchè alla Vergine Maria era intitolata la chiesa, a cui riduccvasi in fine la processione. Checché ne fosse del nome, certo è, che la festa fu stabilita per un’ antica legge, il cui testo, tra i codici Svajer della biblioteca Marciana, ci fa sapere, che anticamente furono istituite le Marie per devozione e consolazione di tutta la Venezia. Ed oltre alle dodici statue di femminile sembiante, un’altra ve n’era aggiunta sotto la forma di un angelo. Ma allorché alle statue furono sostituite altrettante delle più avvenenti donzelle, e all’angelico simulacro un bellissimo giovinetto, la festa prese un aspetto assai più interessante e animato. La città, che dividevasi anche allora, siccome adesso, in sei parti 0 sestieri, raccoglieva in ciascuna delle sei principali parrocchie 1 rispettivi abitanti, i quali per suffragi eleggevano le due ragazze più belle e più saggie che fossero nel sestiere. Il doge ne confermava la scelta; le parrocchie somministravano tutto l’occorrente per adornarle ; la nazione pagava tutte le spese necessarie al corredo pomposissimo della festa. Le donzelle elette, vestite col maggior sfarzo possibile, ornate di gemme e perle ed oro cd argento e stoffe preziose, accompagnate da numeroso seguito, salivano sopra barche scoperte ed elegantemente addobbate, ed erano condotte dinanzi al doge, il quale doveva accoglierle colla magnificenza dovuta alla sua dignità. Egli allora si recava con esse alla chiesa cattedrale in Olivolo, a ringraziare Iddio della vittoria ottenuta sopra i triestini rapitori e della felice ricuperazione delle spose rapite ; c compiuto il ringraziamento, le riconduceva al suo palazzo, donde, congedate con preziosi regali, rientravano nelle loro barche,