ANNO mi-ili 4. 445 CAPO XI Guerre dei veneziani contro gli ungheresi per ricuperare la Dalmazia: morie del doge Ordelafo Falier. Non andò guari, che la repubblica non dovesse ripigliare le armi, per conservare i possedimenti, che aveva ottenuti e che l’altrui invidia tentava di toglierle. Il re Calomanico, benché stretto in alleanza con essa, allorché s’era trattato di reprimere la potenza dei normanni, tuttavolta soffriva di mal animo, che la sua sovranità sulla Dalmazia e sulla Croazia rimanesse divisa coi veneziani. Non si contentò di possederne, come per I’ addietro, la sola porzione terrestre, volle farsi padrone anche della marittima. Lo volle e vi si accinse, malgrado i patti di alleanza e di amicizia, che sussistevano tra lui c i veneziani, e senzadio vi fosse stato verun motivo di romperli. Com’ c il solito tra i sovrani, il solo suo interesse ne fu il motivo. Moss’ egli dunque con un’ armata c si reci) per sua prima impresa dinanzi a Zara. Gli abitatori di quella città, con singolare esempio di volubilità e leggerezza, si fecero quasi un pregio di accettare la sudditanza del re ungherese; e per ottenerla scacciarono tosto il rettore, che la repubblica vi teneva. L’esempio loro fu imitato dalla maggior parte delle altre città dalmate; cosicché in brevissimo tempo e senza veruna fatica Calomanico ne divenne padrone. Ciò nell’ anno 1114. Ma il doge Ordelafo Falier non tardò ad esigerne risarcimento. Allestì una flotta numerosa e si pose in mare, comandandola egli medesimo ; giunse a Zara, ed intimatane indarno all’ usurpatore la restituzione, la strinse di assedio e ne intraprese tosto I’ assalto. Moriva intanto il re Calomanico, e succcdevagli sul trono dell’Ungheria Stefano II, il quale non fu meno tenace del suo antecessore per conservarsi l’usurpato dominio. Venne anzi con numeroso eser-