anno 1114—1120.	447
Gli ungheresi ricevettero a colpi <li sciabola 1’ impelo dei veneziani: la zuffa divenne ostinata, violenta, sanguinosa. Ordelafo combatteva anch’egli nel più folto della mischia, come un semplice soldato : ma il suo valore lo fece cadere vittima del furore dei nemici. Ferito da prima con varii colpi di sciabola, e tuttavia continuando a combattere, fu alla fine disteso al suolo da un ultimo colpo, che i nemici vibrarongli. Per poco più di tempo i veneziani poterono allora sostenere l’impeto della pugna : perchè, perduto il doge e con esso il fiore dei combattenti, si videro costretti a indietreggiare e cercarsi scampo nella ritirala. Ma quando si accorsero gli ungheresi, eh’ eglino incominciavano a piegare, raddoppiarono la loro vivacità e sparsero il disordine nelle file clic ritiravansi. 11 combattimento allora si cangiò in un orrendo macello: la ritirala dei nostri diventò una vera fuga. Que’ che poterono si salvarono in Zara: altri alla meglio si strascinarono a bordo dei loro vascelli, portando seco il cadavere del Falier : il campo seminato di morti e di feriti rimase a discrezione del nemico vittorioso.
     Indarno si aspettò in Venezia l’annunzio di una seconda vittoria sulle armi ungheresi: ben si può immaginare quale invece ne fosse il lutto, quando videsi a ritornare la flotta portando seco i deboli avanzi dello sconfitto esercito e la spoglia del defunto Ordcla-fo. 11 pianto, lo spavento, la costernazione furono il lugubre effetto di quella tragica scena. Si credette per quell’evento avverso perduta per sempre la Dalmazia : e nell’ impelo di questo primo spavento si deliberò di mandar subito ambasciatori al re d’Ungheria,per chiedergli supplichevolmente la pace. Gli ambasciatori furono queglino stessi, che pochi anni addietro il doge Ordelafo aveva inviati all’imperatore Arrigo V, per comporre le cose coi padovani : Vitale Falier, figlio del doge, Orsato Giustiniano e Marino Moro-sini. Il re Stefano II s’ era intanto impadronito ormai del maggior numero delle città dalmate, che appartenevano prima ai veneziani. Fu conchiusa una tregua di cinque mesi, per la quale rimaneva o-gnuno in potere di ciò, che in quel momento trovavasi possedere,