364 LIBBO III, CAPO XIX. » fossevi in Costantinopoli. Il Dandolo conobbe cotesto matrimonio » del Selvo e il titolo, che ottenne di Protopedro in tale occasione » da quell’imperatore; ma ignorò il nome della greca principessa. » Se questa però giunse colla sua molle vita a sorprendere i vene-» ziani, come dicevamo, usi a veder donne greche e sposarle, con-» vien dire, che arrivasse all’ eccesso. Infatti, dicesi, che sdegnava » ella di lavarsi coll’ acqua comune, ma con acque odorose ciò fa-» ceva. Le stanze sue erano sempre ingombre dalle emanazioni » delle gomme più preziose e rare dell’ India, dell’Arabia, dell’A-» frica,ecosì pure il Ietto dove giaceva. Così le vesti sue olezzavano » di cotesti balsami orientali, e i cibi, per non toccarli con le dita, » prendea con bastoncelli d’oro, all’usanza quasi dei Cinesi. Dicesi » fin anche, che i numerosi servi suoi e damigelle impiegava a rac-» corre la rugiada notturna per lavarsi con essa. Gli eunuchi met-» tevanle in bocca i pezzi di vivande, non volendo ella affaticarsi • in ciò ; in somma a tanto giunse la costei delicatezza, che fu » preso per castigo divino il morbo strano, che ben presto la con-» dusse al sepolcro. Tutto il suo corpo talmente imputridì, che » nessun poteva reggervi vicino ; l’abuso estremo degli odori, la » somma mollezza e immobilità avendole potuto benissimo procu-» rare un tal fine. » La quale narrazione non combina precisamente con quella, che il Damiani faceva della moglie di Giovanni Orseolo ? Io perciò sono d’ avviso, che quel santo scrittore abbia parlato di questa anziché di quella; tanto più, che la qualità della morte di questa è ben dissimile dalla pestilenza, che condusse quella al sepolcro. Bensì noterò, che se il doge Selvo la sposò, com’ è di fatto, dopo di essere stato innalzato alla dignità ducale, e perciò dopo l’anno 1070, e se il Damiani, che morì nel 1072, ne parlò del lusso e ne descrisse la morte, assai poco dev’ esser ella vissuto col marito, e forse per pochi mesi soltanto (1). (i) Yed. ciò che ne dice al proposito il sunnominato Filiasi, luog. cit.