¡266 LIBRO II, CAPO XUII. progetti. Dicesi, che il doge ne avesse anche avuto avviso, ma clic per la sua alterigia non se ne fosse curato, troppo confidando nel valore delle soldatesche toscane e lombarde, che sempre aveva presso di sè. Fallo è, che nell’ anno 976 il ducale palazzo fu assalito da grosse torme di armati, i (piali trovarono pronta e gagliarda resistenza nelle guardie ducali, e furono da ogni parte respinti. I congiurati allora, ponendo mente al vento, che spirava dalla parie di scirocco, si diedero all’azzardoso partito di empire di legna, di paglia, di pece e di altre materie combustibili le case, poste al di là del canale, clic si nomina rio della paglia, le quali per conseguenza riuscivano di dietro al palazzo. Quindi vi appiccarono il fuoco, da cui ben presto, pel forte soffiare del vento, fu investito vigorosamente il palazzo ; e, nel mentre che questo ardeva, lo assalirono di bel nuovo dall’ altro lalo, e resero vana ogni difesa delle guardie, che, soffocate dal fumo e abbrustolite dal fuoco, non valsero più ad impedire il furore di loro. Quelle, che non furono ingoiale dall’orribile incendio, caddero trucidale dal ferro. Il doge, disperato, cercò scampo per una porta inosservata, la quale metteva all’atrio della chiesa di san Marco, sebbene anche questa fosse investita dalle fiamme. Ma per lui il peggio fu, che i congiurati avevanla di già circondata per ogni parte, sicché gli era impossibile anche da questo lalo lo scampo. Vide tra que’ sollevati, oltreché molti delle primarie famiglie, alcuni dei suoi stessi parenti : alla qua! vista, profondamente commosso, si gettò ai loro piedi, da essi implorando supplichevolmente la vita, e promettendo di cangiare contegno. Ma indarno : sitibondi del sangue di lui, improperándolo come il più scellerato tra (ulti gli uomini, gli si scagliarono sopra, e, trafitto da mille colpi, lo distesero morto al suolo. Anche alla balia, che fuggiva col piccolo figliuolino di lui, natogli da Waldrada, fu impedito ogni scampo : il bambino le fu trucidato tra le braccia, poi nc fu gettalo il cadavere accanto a quello dello adultero genitore. Nè di ciò rimase per anco soddisfatto il furore popolare : i due sfigurati c sanguinosi cadaveri furono gettati in