2*28 LIBRO ir, C\PO XXIX. C A P 0 XXIX. Orso Partecipazio II rinunzia il dogato : gli succede Pietro Candiano II. La gloria principale di chi è chiamato al governo dei popoli consiste nel render questi felici, piucchò nello strepilo delle vittorie, encomiale bensì dal pregiudizio, ma non da paragonarsi alla soavità di un governo pacifico. Tale fu il pregio, tale la gloria del doge Orso Partecipazio II, nei vent anni che la repubblica di Venezia l’ebbe suo capo. Se non che, sentendosi ormai gravalo sotto il peso degli anni, nè più fidandosi delle proprie forze a ben governare lo sialo, pieno com’era di cristiana filosofia, volle ad ogni costo rinunziare la ducale dignità ad uomo più vigoroso e finire in pace i suoi giorni. Persuase perciò i veneziani ad eleggersi un nuovo principe, ed egli si ritirò nel monastero di san Felice nell isola di Ammiana, ove, indossato 1’ abito religioso, morì non molto dopo, lasciando di sè soave odore di santità. La quale determinazione del saggio Partecipazio, encomiata da tulli gli storici nostri ; perciocché il buon vecchio, più premuroso della felicità della patria, che non della propria grandezza, preferì all' onore principesco, che lo adornava, il bene della nazione, eli’ egli amava, e cangiò il comando del grado suo coll’ obbedienza del chiostro; fu biasimata invece «lai Laugier, come vile poltroneria, e lui fu vituperato, come uomo illuso e pusillanime. Non occorre, che io mi arresti a confutarne gli sconci delti : basta, eh’ io li trascriva : essi hanno in sè la confutazione, e chiunque abbia buon senso, paragonandoli colle rette intenzioni del saggio principe, tutta ne scorge l’inconvenienza e la falsità. Dic’egli infatti (1): ■ Orso Badovaro non fece che un fallo, e » fu di abdicare il dogalo per ritirarsi in un monastero. 11 desiderio (I) Lib. III.