anno 1085. 381 cura adunque fu il mandare ambasciatori a Costantinopoli per trattare con Alessio: e vi mandò Andrea Micheli, Domenico Dandolo e Jacopo Aurio. L’imperatore promise di cedere ai veneziani ogni diritto sulle città dalmate e croate, e di confermare al doge il titolo di doge della Dalmazia e della Croazia, nonché quello di proto-sebaste ; a condizione, che continuassero ad assisterlo nella guerra contro i normanni. Ed altri regali ancora egli fece per tal fine alla nostra nazione. Anna Comnena ; cui ci servì di scorta finora, e cui ci è d’uopo seguire, perciocché le cose de’suoi giorni scriveva, figlia dell’imperatore e storica delle azioni di lui; ci fa sapere, che Alessio, oltre al titolo di protosebaste conferito al doge Falier, gli assegnò anche una rendila considerevole nelle provincie del suo impero ; stabili una somma alle chiese delle nostre isole; la quale per la basilica di san Marco doveva essere annuale, olire a diverse case e molli possedimenti in Costantinopoli ed in Durazzo (I). E questi doni pare che Alessio li facesse prima anche di ricevere l’implorata assistenza, acciocché fossero come di adescamento ai veneziani per accordargliela. C A P O XXII. Guerra e vittoria dei veneziani sui normanni. E gli e l’accordarono di buon grado, perché erano bramosi di vendicare l’affronto ricevuto pochi mesi addietro. Allestirono, al più presto che poterono, c dromoni e triremi e chelandie e galere, e ne formarono una (lolla più numerosa c più forte della prima. Venula la primavera, salparono e si mossero in cerca di quella di Roberto, ed inconlraronla Ira Corfù e Bulrintò. Vennero alle prese, e ne fu lunga, ostinata, sanguinosa la zuffa; i normanni alla line (1) Alessiad., lib. IV, cap. 4-