486	LIBRO IV, CAPO XXIV.
» c vi fu abbandonata. Cadauna di quelle colonne pesa circa 120 » migliaia di libbre, c perciò le Ire insieme pesavano prossima-» mente 180 tonnellate. »
    Quanto al simulacro di san Giorgio, e non di san Teodoro, e-retto sulla cima di quella a destra, abbiamo più argomenti, che ce ne persuadono. E primieramente si noti, che san Teodoro non fu mai rappresentalo in atto di calcare un coccodrillo o drago, e di trafiggerlo colla sua lancia ; vi fu bensì rappresentato sempre san Giorgio, per alludere alla leggenda, tuttoché favolosa, della regina liberata da un mostro. Ma quest’argomento, che forse non potrebbe essere del tutto solido e ben appoggialo, trova gravissimo appoggio c ferma solidità nelle parole del Sansovino (1), il quale, benché uomini di san Teodoro quel simulacro, porta nondimeno una testimonianza, che fa contro di lui e che conferma la nostra asserzione. Egli scrive : « E sull’altra (colonna) è la statua di marmo di san
•	Theodoro, chiamata da Pietro Guilonzaldo, che fu presente l’an-» no 1329, quando fu posta in cima, san Giorgio. » Ora, se uno scrittore contemporaneo, che si trovava presente alla collocazione di quel simulacro lo disse di san Giorgio, perchè non gli si dovrà prestar fede ? Perchè al Sansovino piacque nominarlo di san Teodoro ? Probabilmente per correr dietro alla comune opinione, che di san Teodoro il credeva.
    La quale opinione popolare viene altresì indebolita, per non dire piuttosto smentita, dopo le recate parole del Sansovino, dalle seguenti osservazioni dcll’erudilo Zanotto, consentanee affatto alle costumanze degli antichi veneziani (2) : « Sembra esser più ragio-» ncvole e consentaneo al costume de’ nostri, l’aver essi posto là in » cima la immagine di san Giorgio, piuttosto che quella dell’ altro » santo. Ciò diciamo per le seguenti ragioni: — 1, perchè san » Teodoro fu patrono de’ veneziani finché avevano la sede loro in
(1)	Venez. Illustr. lib. Vili, pag. 317. illustrazione della tavola lxxxii, nella nota
   (2)	Zanotto, II palazzo Ducale, nella num. 8.