anno U00—U09. 25 meno elevati, più o meno distesi : lavoro non artificiale dei fiumi, che vengono a scaricarsi nel mare ; dell’ Isonzo, del Tagliainento, della Livcnza, del Piave, del Musone, del Brenta, dell’ Adige. Le correnti di questi fiumi, contrastate or dall’ impeto del mare agitato, or dal soffio dei venti meridionali, hanno reso ferme e solide le grandi masse di arena e di sassi, che nella tortuosità delle loro piene portarono giù dalle continue montagne ; sicché, oltre alle molte e tra lor vicine ¡solette, altre ne formarono più distese e più solide, le quali chiudono quasi a difesa le inferiori, e rendono più placido il movimento delle acque, che dal mare c dai circostanti fiumi entrano a formare le vaste lagune, su cui Venezia è piantata. Non solo le isole, che ho detto abitate sino dai tempi del romano impero, ma tutte anche le diverse parti delle lagune appartenevano ai territori delle città più vicine ; Aquileja, Aitino, Padova, Oderzo, Concordia ; a queste anzi servivano di porto, a vantaggio c comodo dei dovizioso lor traffico. Quindi é, che, all’ imperversare delle irruzioni dei barbari, alle abitate isole correvano i primarii delle contigue terre del continente : ivi stavano rimpiattati, finché durava il pericolo ; e, questo cessato, riconducevansi al patrio suolo, per riaccattarvi almeno ciò, che la rapacità dei barbari non aveva predato. Così avvenne nelle irruzioni particolarmente, di cui fu teatro l’Italia nei quattro primi secoli cristiani ; e così avvenne, e mollo più, quando il re Alarico, verso il itOO dell’ era cristiana, calato ripetutamente nelle Venezie, alla testa de’ suoi ferocissimi goti, mise a soqquadro questa bella provincia e ne disperse gli abitatori. Si rinnovò la sciagura, nel il09, sotto Ataulfo suo successore e cognato, che per tre anni la tenne schiava e vittima delle più dure barbarità : ma, dopoché il fiero settentrionale si risolse a ripassare le Alpi, sentironsi gli emigrati veneti dal desiderio delle patrie terre invitali di bel nuovo a por piede nel continente. VOL. i. U