F 206 LIBRO II, CAPO XXIII. » nella medesima et in voi stessi cade l’ingiuria. E che più bella » occasione ( tolto 1’ accidente funesto di un nostro zelantissimo » patricio ) polevasi rappresentare per levarci il nemico su delle • porte, quanto il presente, vedendo la città di Comacchio fatta • asilo delle nazioni straniere per conturbarci ? Questa è quella che » più volte c’ ha fatto piangere le nostre disaventure : onde non » vuol la politica che più si toleri per non provarla di nuovo in un » principe amatore di novità, eh’ havendo 1’ armi in mano con assi-» stenza imperiale potrebbe novellamente'la nostra suggettione ten-» tare. In sostanza a mio giudilio non è bene lasciarla crescere per » non provarla gigante, mentre 1’ habbiamo bambina, ne vi sarà » chi ci possi incolpar d’invasori, mentre essendo nostra 1’ offesa, » tocca a noi la vendetta pigliarne per non renderci di deriso. » Questo discorso del doge, prosegue a narrare il Ferro, « fu » sommamente applaudito, e, come dice 1’ Aventino, non hebbe » altro fine che d’ assicurarsi di una città, che sotto li nuovi prin-» cipi gran gelosia gl’ arrecava. » E così continuando a narrare la guerra, che ne fu conseguenza, ci fa sapere, che i veneziani non si contentarono di diventare padroni della città, ma che la posero a ferro e a fuoco, e che similmente a ferro e a fuoco ne posero il territorio sino alle mura di Ravenna. E in fine così deplora I’ eccidio della sua patria : « All’ hora il Leone, che pur si placa veden-» dosi l’inimico a suoi piedi prosteso, reso inesorabile a chi genu- • flesso e piangente gli cercava il perdono, nè volendo che strage, » a brano a brano il supplicante uccideva. Lo sdegno fu grande, » 1’ hostilità infierita, inesorabili li soldati, tanto più fiere quanto > che animati della passata offesa, non dava luogo al perdono per » rendersi più sicuri. » La testimonianza di questo storico, appoggiata a quella del Rossi ancora più antica, nè 1’ una né 1’ altra di scrittori veneziani, è un forte documento contro le osservazioni del Laugier (1), a cui (t) I.ib III della sua Stor. (iella Repub. di Ven.