72 vostra mente non è scossa, rapita dalle sublimi visioni di Byron e Missolongi ? E voi non chiamate questa poesia ? E mentre voi ed io, un po’ affaticati, se volete, da questo misero e cotidiano esercizio di menare la penna, tranquillamente pur fra le coltrici ne adagiamo, il povero nocchiero che in balìa del vento e delle onde passa in dura veglia le intere notti sul cassero, donde piglia ei conforto e ristoro se non dal balsamo soave che gli distilla la benefica foglia, ed ei sugge e inspira coll’aura? E quando l’uomo, abbandonato dalla fortuna e dal mondo, non ha più cui ricorrere, e solo e pensoso va qui misurando a passi tardi e lenti le Fondamente nuove, o costì da voi il chiostro solitario del Foppone di Porta romana, chi a lui s’ accompagna in cammino, e più fedele della bugiarda speranza, l’inebbria ancora di un’ ultima e ben più verace dolcezza ? Il solo, il benigno cigarro, che come ne’ lieti, così pure nei tristi giorni seguirà per lui ad ardere e a consolarlo col caro tributo de’ suoi ef-fiuvii, finché gli rimanga intatta dal fuoco pur una fibra. Equi compiangetemi, sig. Opprandino : quell’ io che sì addentro conosco la prosa e la