290 LIBRO II, CAPO XLVU1. » risoluto e tremendo con coloro, che molestavano i veneziani. Ed » è perciò, che sotto di lui la Venezia diventò chiara e famosa. » Ho narrato (1), che il vescovo di Belluno aveva molestato colle armi il territorio di Eraclea, di Caorle, di Grado : egli ne aveva occupato alcuni luoghi, e tuttavia se li teneva. Il doge perciò fece istanza ad Ottone III, ed Ottone si diede premura a compiacerlo, intimandone al vescovo la restituzione ; ma questi tuttavia col temporeggiare continuava a rimanerne in possesso. Nuove istanze del doge costrinsero quell’ usurpatore a comparire, nella contea di Ce-neda, dinanzi ai messi imperiali, che Ottone a bella posta aveva spediti in Italia. Vi comparve da parte del doge 1’ avvocalo Maurizio Morosini, il quale convinse il vescovo d’ingiustizia, ed ottenne, che fosse condannato alla restituzione del territorio usurpalo (2). Egli per altro, con nuovi pretesti e cavilli, seppe sottrarsene : fu necessaria una seconda giudicatura, pronunziata alcuni mesi dopo in Verona (3) ; ma senza verun effetto anche questa, perchè i regii ministri erano secretamente d’accordo col vescovo usurpatore; particolarmente Enrico, duca della marca veronese, venduto vilmente all’oro c agl’ intrighi di lui. Se ne accorse 1’ Orscolo, ed inviò subito una nuova ambasciata ad Ottone III in Aquisgrana, per informarlo schiettamente di tutto. Non fu inefficace per parte del monarca il lamento del doge, perchè fu tosto spedito in Italia il cavaliere Bruno,con ordine di ridurre al dovere quell’ostinato prelato; fu bensì inefficace per parte del vescovo, che ‘ricusò di ubbidire. Allora 1’ Orseolo risolse di accomodare da sè e senza tanti andirivieni la faccenda : ne diede avviso da prima ad Ottone, perchè non se ne avesse a male ; ne fece consapevole il popolo, perché non avesse a lamentarsi del danno, benché momentaneo, che ne avrebbe sofferto il commercio; e poscia ricorse al solito rimedio, a (i) Nella pag. 283. (3) Anche questo documento è conser- ta) Nel ¿od. Trevi*, esiste la sentenza vato net codice trevisaneo, pag. 8f>. dei messi imperiali contro quel vescovo, ed è alla pag. 84.