88 LIBRO I, CAPO XVIII. Per giunta di malcontento risuscitavano le rivalità, già sopite sotto il doge Anafesto, tra le due città di Eraclea e di Equilio ; distante 1’ una dall’ altra sette miglia appena ; popolate, come s’ è veduto alla sua volta, la prima dai più nobili e più ricchi cittadini di Oderzo, di Feltre, di Asolo, di Treviso, la seconda dai rozzi coloni e custoditori delle mandre di cavalli della lerraferma, e dai rifiuti, sarei per dire, degli eracleesi. Ed Eraclea inoltre attraeva ancor più 1’ invidia degli altri isolani per essere la capitale della nazione, la sede dei dogi, e perchè questi venivano scelti dai suoi cittadini ; c tutte queste cose, che fomentavano 1’ invidia in altrui, accrescevano in essa 1’ orgoglio per la sua superiorità e preminenza. Rivissero infatti le antiche contese, mentre Orso era doge ; c rivissero con più furore o per qualche decisa violenza degli era-clcesi o per decisa rivolta degli equiliani, o forse per confini di acque, di pascoli, di pesche intorno la Livenza ed il Piave, come da qualche cronaca ci è fatto sapere. Certo è, che presero le armi e si azzuffarono insieme le due città ; e la cronaca Erizzo aggiunge, essere avvenuta la zuffa nel canale dell’ Arco (1) ed avere durato due giorni e due notti. Lo storico Paolo Morosini (2) vuole, che il doge Orso morisse nel combattimento ; ma non par vero. Anzi è da credersi, che le querele delle due città comunicandosi alle altre popolazioni, le facessero prender parte, qual per 1’ una e quale per 1’ altra, e ne scoppiasse cosi una guerra universale e civile. Nel tumulto e nel disordine di questa, i tribuni c i nobili, già malcontenti di avere un doge, lo fecero trucidare (3). (1) E quel canale, che più lardi prese cod. di Amad. Svajer, così si esprime : Z7r-il nome di canale Orfano. sus Ipatus nobili sanguine eraclianus (2) Lib. II. — publicam rem augens invidia exorta (3) La cronaca del Dandolo dice, che — plurima bella civilia exarserunt — il doge civilibus bellis exortis, nequiter Dux nequiter interfectus. Bastino queste occisus est. La Sagornina ne attribuisce espressioni a far palese la falsità del Lau-l1 uccisione all1 invido livore degr isolani : gier e del Daru, che segnarono la cagione frenetici acri livore interimentes. La dell1 assassinio di lui nell’ attribuitagli concronaca mss. del 14eh’è noverala tra i dotta di fierezza e di orgoglio.