230 MB. Il, CAP. XXXll. Di quest’ ullimo attacco, ricordatoci dagli storici comacchicsi, non fanno parola le nostre cronache, e forse, per la vicinanza al precedente, lo confusero con quello. Ma pur si devono annoverare distinti ; 1’ uno sotto il doge Pietro Candiano II, nell’ anno 932 ; P altro sotto il doge Pietro Candiano III, quattordici anni dipoi. Ed anche la uguaglianza del nome dei due dogi ne cagionò probabilmente 1’ inavvertenza. CAPO XXXII. I triestini rapiscono le spose veneziane. Un avvenimento famoso accadde circa questi medesimi tempi, del quale i veneziani vollero perpetuata la memoria con pubbliche feste e con solenni dimostrazioni di giubilo popolare. Non è certo se sotto il dogato del II, oppure del III Pietro Candiano; ed anche in ciò, a mio parere, P uguaglianza del nome diede occasione alla dubbiezza del tempo ; avvenisse il rapimento delle spose veneziane, al quale si accinsero con audace intrapresa, da pirati rapaci, gli abitatori di quella meschina borgata, che diventò nel suo crescere la città di Trieste : tuttavolta, col maggior numero dei cronisti, mi sembra di doverlo adattare ai giorni del Pietro Candiano II (I). Ne credo da seguirsi P opinione di chi lo anticipa al tempo dei tribuni, nel VI secolo, oppure del doge Pietro Tradonico, intorno alla metà del secolo IX. Vi fu persino chi pose in dubbio la verità del fatto; e vi fu chi, in luogo dei triestini, ne disse rapitori i na-rentini e chi gl’ istriani. Ma la cosíante e soldino (radizione, perpetuala e ricordata annualmente con pubbliche feste, toglie qualunque dubbio circa la sua verità, e invariabilmente ne attribuisce il misfatto ai triestini corsari. Al quale proposito cosi ragiona, e (i) 11 p. Ireneo della Croce, nella sua Storia di Trieste, cap. IV del lib. VJ1I, dimostrò non potersi adattare questo fatto che all’ anno 930, all' incirca.