anno 1008—1010. 555 » contro a Venezia dalla fazione dei Caloprini, aveva proibito alle » città d'Italia ogni comunicazione colla repubblica. Capo d’Arzere « o Cavarzere, condotta in grave distretta per difetto di viltova-» glie, s’era renduta all’ imperatore, il quale, per animare le diser-» zioni, aveva ricompensata la sommissione di questa città coll’ag-» giugnerlc il territorio di Loredo. Dopo che ogni cosa fu accon-» eia coll’ imperatore, Cavarzere ritornò alla repubblica col nuovo » territorio, di modo che quella contesa riuscì siccome una piccola » conquista. » Del quale racconto sì del Laugier come del Darù è abbastanza palese la falsità qualora si ponga mente alle cose da me narrate in addietro (1) sull’appoggio e del contemporaneo cronista Sagomino e dei documenti, che hanno relazione a questo fatto e che sono inseriti nel codice Trevisaneo. Loreo, detto con altri nomi Loredo e Laweto, fu sempre dei veneziani ; e come una delle popolazioni veneziane è nominato nel trattato di alleanza coll’ imperatore Lottario neU’840 ; e vi è annoverato anche dal Porfirogenito col nome di Lauridon ; ed entrò, appunto perchè dei veneziani, nel numero dei paesi devastali ed incendiali dai franchi nell’ 810 e dai tartari-ungheresi, ossia dagli unni, nel 905. Non aveva dunque incominciata ad essere dei veneziani allorché Ottone 111 ne fece loro la restituzione, nè fu allora per essi una conquista: ma ricuperarono ciocché loro veramente apparteneva. Ora il vescovo Pietro, non saprei se istigato dai suoi adriesi, per qualche dissidio insorto con quelli di Loreo, ovvero bramoso di estendere il suo dominio temporale, ne invase a mano armata il territorio, e ne strinse di assedio il castello. Ma il doge Ottone non se ne stette inoperoso a tai mosse. Piombò con grossa armata sul meschino esercito dell’adriese prelato, e ne fiaccò l’alterigia, costringendolo ad implorare supplichevolmente il perdono c la pace. Venne personalmente a Rialto con molli del suo clero e coi primarii (i) Nel cap. XLV11I del lib. 22. pag. 289, e nel cap. IV di questoli!>.. pag 3i8.