anno 1094. 397 » quinta formata di normanni-itali c d’italiani, sotto la direzione » di Boemondo principe di Taranto, e di un altro normanno, detto » Tancredi suo cugino, passò ancor essa il mare. Lombardi, losca-» ni, romani, pugliesi, calabresi a torme, nella stessa, presero, come » dicevasi, la Croce. » A nessuna di tutte queste spedizioni presero parte i veneziani, con flotta o con truppe, in nome della repubblica ; benché l’antico Folco, il quale narrò la guerra santa, abbia detto, che i veneziani, e similmente i pisani, siano concorsi a quell' impresa con quantità considerevole di vascelli (1). Ma ciò deve» intendere dei particolari propriclarii di navigli, i quali c vi concorsero con ¡squadre ben equipaggiale a proprie spese, e somministrarono i loro legni per trasporlo de’tanti armati, clic ne pagavano il nolo. Egli è perciò, che i nostri cronisti parlano della spedizione dei veneziani per la guerra santa, alquanto più tardi ; perché parlano di quella, a cui prese parte lo slato. E altrettanto facevano i genovesi e i pisani, che nelle forze marittime, sì militari che commerciali, erano in questa età notabilmente cresciuti. Egli è forse perciò, che gli stranieri calunniarono queste tre nazioni italiane, quasiché non operassero per sentimento di religione, ma sì bene per sottigliezza di speculazioni mercantili, e che, approfittando della necessità, che di loro avevano i crociali, li taglieggiassero con contralti da usurai. Al che risponde eruditamente il Sagredo (2), e dice : « Che cercassero l’interesse, non é da » negarsi ; ma che il sentimento del secolo sacrificassero agl’ inte-» ressi, è falso. Genova c Pisa alti falli operarono; noi accennere-» mo a quelli di Venezia. Fino dal X secolo si aprì in Venezia uno » spedale per accogliere i pellegrini, clic transitavano per Gerusa-» lenirne, nell’isola della Giudecca; un altro, nell’XI secolo, nel- • l’isola di sant’Elena ; un terzo, ai santi Pietro c Paolo a Castello ; (i) Pisani ac Veneti propulsant ae- (2) Venezia e le sue lagune, pari. I,