■ ajino 529—552. 47 avevaia stretta di assedio. Ciò nell’ anno 538. Ma Belisario, impedito dai vasti pantani, che la difendevano dalla parte di terra, ne avendo navi per attaccarla dalla parte del mare, dimandò 1’ ajuto dei veneziani. E i veneziani lo aiutarono, e ne trasferirono le truppe, e con molti onori ne furono contraccambiati. Vitige allora fu preso e condotto a Costantinopoli, ove due anni dopo morì. Ma ben presto gl’ imperiali ebbero bisogno un’ altra volta dcl-I’ assistenza dei veneziani. Nersete, spedilo in Italia, per ¡strapparla dal potere di Totila, aveva percorso la Dalmazia e l’Istria, ed era giunto colle sue truppe ad Aquileja. Qui, in sul più bello del suo cammino, si trovò impacciato da duri ostacoli senza sapersene liberare. Imperciocché due sole vie gli restavano per poter raggiungere gli ostrogoti : o per terra o per mare. Per terra no, perché Totila aveva taglialo strade, rotto argini di fiumi ed allagalo il territorio di Padova, il basso di Verona c di Adria sino al Po (I): per mare non lo potevano assistere, che i veneziani colle loro barche. La quale posizione di lui fu, piucché 1’ altra di avere ajutato Belisario, novella occasione, che il nome de’ veneziani crescesse per tutta 1’ Italia e diventasse celebre persino alla corte imperiale di Costantinopoli. Valeriano infatti, prefetto di Ravenna, dimandò loro assistenza per mare, e la ottenne : e così potè trasportare truppe a liberazione di Ancona ; nel mentre che Nersete, con altre navi ottenute dai veneziani, attraversò le lagune e condusse i suoi soldati ad assalire Totila sul contrapposto lido, ed a combatterlo dalla parte di terra. Fu memoranda la giornata, che vi fcc’egli sul continente; ma fu tremendo lo scontro, eh’ ebbero gli assediatori ostrogoti colle navi dei veneziani sul mare. Non aspettarono i barbari di essere sorpresi tra le angustie del porto, e, veleggiando al largo, si diressero ad incontrare la flotta nemica. Era questa formala di diciotto navi capitanale da Giovanni di Vitaliano, il quale per le istanze del prefetto di Ravenna era accorso da Salona ad ajularlo ; con altre (*) Procopio, nel IV lib. De bello gothico.