ANNO 1023. 341 Fortunato li venerò quinci’ innanzi quella chiesa costantemente. Anzi, in sulla metà del secolo XIV, il beato Bertrando, patriarca aquileiese, vedendo il guasto della sua cadente metropolitana, ed essendone ormai da più secoli trasferito in altri luoghi il vagante Irono, aveva fatto costruire un’elegante urna di marmo, ornata di fregi e di statue, per collocarvi quelle sacre reliquie nella collegiata allora, oggidì cattedrale, di Udine. Ivi invece fu deposto egli stesso, pcrchè morì prima di aver potuto trasferirle da qucH’antica basilica. Checché ne sia, non è questo il luogo nè il tempo di esaminare una tale controversia : il luogo c il tempo sarà nelle mie Chiese d’Italia, quando narrerò la storia dell’aquilcjesc patriarcato. Qui ricorderò solamente, che in occasione di queste indagini si trovarono le reliquie de’santi fratelli martiri vicentini, morti in Aquileia nel terzo secolo, Felice c Fortunato; sul cui possesso era insorta questione, sino dal tempo del loro martirio, tra i cristiani di Aquileia e di Vicenza, cd era stata decisa la lite col dare ai vicentini la testa dell’ uno e il corpo dell’ altro, e viceversa agli aquilciesi. La porzione dei primi era stata trasferita a Vicenza, ove tuttora conservasi ; e quella rimasta in Aquileia era stata portata in Grado, unitamente a tutti gli altri sacri tesori, nella prima emigrazione del vescovo san Niceta, circa la metà del secolo quinto. Queste sacre spoglie trovale ora nella chiesa di Grado, furono dal doge regalate al vescovo di Malamocco, che le depositò nella sua cattedrale : ma, in capo a un secolo, anche di là furono tolte, per salvarle dalle rovine di quella città, e col trasferimento della cattedra episcopale furono anch’ esse trasferite a Chioggia, ove sino al giorno d’oggi religiosamente si custodiscono. Ottone doge, per meglio presidiare la città di Grado, ne fece ristaurare le mura e rinnovare le porte ; queste anzi fece coprire di ferro, e volle tramandarne ai posteri la memoria facendone scolpire i seguenti versi, degni della rozzezza di quell’ età : HAS PORTAS JVSSIT OTHO DVX NECTERE FERRO PONDERE PRAE FERRI CAPUT SIBI PRAKMIA REGNI.