136 LIBRO II, CAPO I. dirsi ormai giunta. Dall’ estremità infatti di Olivolo sino all’ ultimo angolo di Dorsoduro, e dalla punta di Luprio sino alla spiaggia delle Gemine si stendeva allora la nostra città ; le cui grandi e piccole isole, affratellale a vicenda per la frequenza dei ponti di legno, ai quali molti ne fece aggiungere Agnello (1), formavano già da lungo tempo un sol tutto. E opinione di molti, che i dogi sino a quest’ epoca abbiano sempre continualo ad abitare nelle loro private abitazioni : ma non lo si potrebbe con buoni argomenti mostrare. Io invece sarei di opposto parere ; perchè, se avevano stabile residenza i tribuni, molto più sembra, che i dogi la dovessero avere. E per non dire dei tribuni di Luprio, di Olivolo, di Dorsoduro, che avevano rispettivamente il loro palazzo colà appunto dove ora sono il campo di san Luca, 1’ arsenale, san Nicolò; dirò del solo di Rialto, che n’ era il primario. Egli lo aveva, poco più poco meno, dove sorge presentemente la chiesa de’ santi Apostoli ; ed esten-devasi sino al rivo di san Canziano ; anzi per le parole di alcuni storici si raccoglie, che la principal sede del palazzo tribunizio fosse colà dov’ è oggidì il campiello della casona, denominazione rimasta a quella piccola piazza dall’ antica esistenza di esso ; giacché campiello, in dialetto veneziano, é un diminutivo di campo, ossia di piazza ; e casona significa grande casa. Questa indicazione è confermata da qualche rimasuglio di archi e di portici, che vi appariscono, mezzo sepolti per lo rialzo dei piani, avvenuto nel giro di tanti secoli a cagione della crescente marea (2). E ciò confermasi inoltre dalla testimonianza di molte cronache, le quali, parlando di varie famiglie nobili e tribunizie, le accennano dimoranti a’santi Apostoli, a san Canziano e in que’ dintorni. E in questo palazzo appunto del tribuno di Rialto pare che fosse in sulle prime la nuova residenza del doge qui traslocato da Malamocco. Ma Agnello non vi soggiornò lungamente, perchè ne fece costruire un altro più (1) Cron. Cornavo di Candia. grandi portoni, che uè mostravano l’in— (2) AI tempo dello Zeno vedevansi gresso. Vcd. il Filiasi, tom. VI, pag. 6. colà le vestigia di quel palazzo, e di due