anno 827. 165 in un’ arca di bronzo, e fu murato dentro un pilastro. Se ne affidò il secreto al primicerio della basilica, al procuratore di essa e al vescovo della città : da questi tre in fuori, a nessun altro, e ciò per la gelosia e 1’ ansietà con che a quei tempi si custodivano e si cercavano le sacre reliquie. Vi furono anche stabiliti dei cappellani, che si occupassero delle divine uffiziature diurne e notturne : questi erano presieduti da un primicerio. In seguito si aggiunsero loro altri sacerdoti e cantori e procuratori, perchè il culto ne fosse più decoroso. Disse Flaminio Cornaro (I), l’istituzione dei primicerii di san Marco essere stata molto più antica ; ma io crederei che non la si potesse dire precedente all' erezione della basilica, perché quando pur la cappella ducale avesse avuto anche prima il suo primicerio, questo lo sarebbe stalo della chieselta di san Teodoro ; non della basilica di san Marco, la quale non per anco esisteva (2). CAPO X. Testimonianze storiche dell’ avvenuta traslazione del corpo di san Marco. Ma perchè la critica eccessiva, la quale suol generare talvolta una mal appoggiata incertezza, trovi di che assicurarsi sulla realtà di siffatto trasferimento del corpo del santo evangelista da Alessandria a Venezia, giovami aggiunger qui alcune testimonianze storiche, da cui apparisce e il culto, prestalo in Alessandria a san Marco prima della traslazione in discorso, e questo culto medesimo, dopo la traslazione cessato. Da ogni parte infatti dell’ Oriente accorrevano a quella città, quasi in divoto pellegrinaggio, i fedeli per onorare il sepolcro dell’ evangelista glorioso : e sebbene Alessandria (i) Tom. X, pag. 179. (a) Ved. il Meschinello, Chiesa di san Marco, voi. I, pag. 11, not. a.