anno 667—697. 61 Apostoli, che fu 1’ ultima c che fu innalzata a spese di Gardocco Gardolico. Di queste chiese, le quali nel progresso di tanti secoli furono più volte or risiaurate ora ricostruite, sino allo sialo in cui oggidì le vediamo, non mi trattengo qui a parlare, perchè ciò appartiene più strettamente alla sloria ecclesiastica : ne parlerò pertanto nell’ allra mia opera sulle Chiese d’ Italia, quando dovrò narrare gli avvenimenti della chiesa veneziana. CAPO XI. Al governo de’ tribuni è sostituito quello di un doge. Coll’ ingrandimento delle isole e colla moltiplicazione del popolo, che le abitava, era cresciuto di troppo il potere dei tribuni. Eglino assai di frequente contendevano tra loro stessi per brama di comando e di superiorità ; si soperchiavano a vicenda c trascuravano intanto i pubblici affari : discordie e litigii derivavano da ciò tra popolo e popolo, e sempre alla peggio piegavano le domestiche cose. La quale interna calamità veniva accresciuta da quelle, che alle nostre isole recavano i longobardi c gli altri popoli confinanti : imperciocché costoro, cupidi dell’ abbondanza dei veneziani, s’inoltravano bene spesso con barche armate ad assalire Grado, Eraclea e Rialto, che n’ erano le più vaste, le più ricche e le più popolate. Su larghi tavolati eziandio, o, vogliam dire, sopra spaziose zattere, tentarono più volte di trasferirvi soldatesche col-l’intendimento di soggiogare gl’ invidiati isolani, e di farsi padroni delle loro ricchezze. Dalla parte del mare avvenne perciò, che pirati istriani, schia-voni e dalmati, entrati di notte nell’estuario, approfittando della non curanza dei tribuni e degli altri guardiani delle acque, sbarcarono tacitamente dai loro vascelli su quelli dei veneziani, che dall’ oriente erano testé arrivati, carichi di ricche merci, e si accinsero a farne bottino, nel mentre che gli stanchi marinari profondamente