asmo i 130—i iíii. ii6ü avessero avuto questi occasione di guerra nell’ estensione della costa marittima da Ancona a Ravenna. Il documento, che contiene tutte le condizioni di questo trattato, si conserva nel codice Trevisano (I) : esso è il più antico palto che si conosca, da cui si possa avere notizia, che i veneziani siansi frammischiali negli affari e nelle differenze politiche delle città italiane. Ha la data del 1141, ed è allegalo dal dottissimo de Rubeis per mostrare 1’ antico uso dei veneziani d’ incominciare 1’ anno dal mese di marzo, ossia dall’ Incarnazione del Signore. Ma non finirono così presto nè così facilmente le discordie, che agitavano contro i veneziani gli animi dei pisani. Questi, dappoiché la loro città crasi emancipata dalla soggezione straniera ed erasi eretta in repubblica, figuravano assai sul Mediterraneo; e incominciavano a diventare uno stato florido e potente. La fertilità del territorio pisano, l’industria de’ suoi abitanti, la sua situazione sull’ Arno, la comodità del suo porto, tutto concorreva a favorirne il commercio ed a voler quasi gareggiare colla veneziana grandezza. I pisani non avevano per anco dimenticato I’ affronto fatto loro dai veneziani nelle allure di Rodi (2) : se lo tenevano chiuso nell’ animo e ne covavano intanto sanguinosa vendetta. Si prepararono secretamente ad una guerra, cui il risarcimento dell’ onore violato dipingeva loro indispensabile e necessaria : e preparati che furono, si diedero ad assalire lutto a un tratto i veneziani allorché meno se 1’ aspettavano. Né i veneziani tardarono a porsi sulla difesa. In breve tempo il mare fu coperto di navi delle due repubbliche, le quali andavano a gara nel farsi danno a vicenda quanto più gravemente potevano. Più scontri v’ ebbero luogo, più combattimenti parziali ; non mai per altro si venne ad un’ azione decisiva. Nei varii scontri era sempre stata indecisa la sorte : ora gli uni, ora gli altri riuscivano superiori ; ora questi ed ora quelli rimanevano al di sotlo. L’ odio e il desiderio di vendetta animavano questa guerra; (i) Nella pag. 139 TOL. I. (2) Veti, indietro nella pag. 59