52 LIBRO I, CAPO IX. secolo, per fabbricarvi invece quel tratto di palazzo che chiude il rettangolo della piazza, di rimpetto alla marciana basilica. Ai tempi di Nersete la piazza, ai cui fianchi egli piantò le due chiese sum-mentovate, non era che una vasta ortaglia o bruolo ; detta brolium nel latino barbaro di quei tempi ; e continuò ad esser tale per qualche secolo, anche dopo fabbricata la basilica di san Marco. Di ciò in altro luogo. CAPO IX. Cresce nelle isole la popolazione ; vi si piantano cattedre vescovili. Ma ritornando alle azioni de’ veneziani, dopo la vigorosa assistenza, che prestarono alle armi imperiali, mi si presenta sempre più florida la prosperità del loro commercio e vieppiù sempre crescente la loro popolazione, anche in mezzo rinnovate scorrerie dei novelli barbari, clic si scagliarono a desolare successivamente l’Italia. La famosa questione dei tre capitoli (1), incominciata a Costantinopoli ed arrivata poscia in Italia e presso alle veneziane lagune, feconda di lagrimevole scisma ; il malcontento cagionato nei popoli italiani dalla sordida avidità dell’ imperiale ministro Nersete, che li gravava d’ insopportabili tributi ; le irruzioni dei longobardi, che (i) La storia di questi, così detti, tre questi tre, l’imperatore Giustiniano aveva capitoli forma parte degli atti del quarto composto, in un suo editto, che riferiva« concilio ecumenico, tenuto in Calcedonia alla fede e alla riverenza dovuta ai conci- nell’ anno 45i, e in quelli del quinto, che lii ecumenici di Nicea, di Costantinopoli, fu celebrato nel 553. Ma per dirne alcun di Efeso e di Calcedonia, tre anateraati- che : la questione si riduceva all’ abbrac- smi, ognuno rispettivamente contro i tre ciare o rigettare la dottrina di Teodoro, sunnominati vescovi. Ma poiché Teodoro vescovo di Mopsuestia, partigiano di Ne- ed Ibas, perchè se n erano pentiti, erano storio ; di Ibas, vescovo di Edessa, difen- stati accolti come ortodossi dal concilio di sore di Teodoro ; e di Teodoreto, che Calcedonia, i cattolici menarono rumore aveva preso a confutare i dodici famosi contro l'editto, temendo, che agli eutichia- anatematismi di san Cirillo ortodosso ni non si desse ansa con ciò ad opporsi patriarca di Alessandria. E per l’abbrac- anche agli altri decreti di quel concilio, che ciare e il rigettare la dottrina eretica di avevano relazione agli errori di loro.