ANNO G97. Gì) eziandio democratica ; ned eralo presso gli avi nostri, i quali, nell’ abolire il governo tribunizio, o piuttosto nell’ unificarlo ed assoggettarlo ad un supremo capo, nè vi esclusero i nobili, nè diedero ad essi un esclusivo drillo al comando, acciocché tulle le condizioni della società rimanessero equilibrate e coniente. Perseveri» adunque la veneziana repubblica ad essere, anche dopo 1’ elezione del doge, una repubblica veramente democmtica; checché n’abbiano spaccialo in contrario tulli i sunnominati scrittori : e ciò stesso, che ho narralo, circa i motivi di eleggerlo c circa le attribuzioni affidategli e i limili circoscrittigli ne fa evidentissima prova ; tanto più essendoci noto per lo storico Bernardo Giustiniano, clic in quella prima elezione 1’ assemblea elettrice, avanti di scegliere il doge, volle determinarne il potere, acciocché non avvenisse, ch’egli, dopo eletto, o se ne arrogasse di maggiore o ne ottenesse per mezzo del favore popolare .(1). Chiuderò pertanto questo delicatissimo e importantissimo punto della nostra storia col portare le brevi parole, che ne hanno relazione, del cavaliere Soranzo (2), nel suo Trattato del governo di Venezia: « Prima si deve avvertire, che la * repubblica nacque nella popolarità della sua costituzione ; e per » molte centinaja d’ anni si mantenne assolutamente vera dcmocra-» zia, e ciò sino all’anno 1510, il governo dello stato veneto. » Controversia di minor rilevanza é mossa sull’ anno della elezione del primo doge, perciocché le cronache antiche e gli storici non vanno d’ accordo nell’ indicarcelo. Osservo per altro, clic nel fissarlo mal combinarono i più le note cronologiche, da cui lo si dovrebbe convalidare. La sola data, clic non vada intralciata nelle dubbiezze degli anacronismi di tutte le altre, è 1’ anno G97 ; ed in questa acconsentono le migliori cronache e i più giudiziosi scriltori, e questa accetto ancor io, come la più nitida e la più appoggiala al relativo corredo di tutte le altre storiche circostanze. Sul clic non (0 Lege dejìniri placuit ducis potè- aut per gratiam popularem conseque-stalem, ne postquam esset creatus, aut retur. sibi majorem arrogaret, quarti par esset, (a) Mss. della liibliot. di Monsieur.