422 MB. IV, CAP. V. » il vocabolo di artiglieria. Evvi un’ iscrizione costantinopolitana, » prima del 1453, die ripete il nome arsenale ; ma da questa si » ricava, che 1’ etimologia non deriva dagli arzeri. » E dopo tutte queste osservazioni, egli conchiude : « In mezzo a tale incertezza » non meriterebbe forse censura chi opinasse col Gallicciolli, il » quale riferisce la voce Ars all’ orientale vocabolo Haras, che » suona far opere fabbrili ; e forse si accosterebbe più al vero chi, » come noi, si unisse al parere dell’ eruditissimo Muratori, che tro-» va nell’ arabica espressione Darsenaa l’equivalente dell’ italiana » arsenale, come si dicesse luogo delle Darsene, nome presso noi » rimasto più chiaro nella parola Darsena, cioè vasca o bacino di » mare, men che una parte, circondato da terreni ove possono ri-» fugiarsi e star sicuri i navigli. » Anche sull’ anno della fondazione dell’ arsenale v’ ha chi contrasta ; benché sull’ appoggio di vacillanti testimonianze. É vero, che le storie nostre non ne parlano chiaramente ; parlano per altro in guisa da farci intendere, eh’ esso ebbe origine sotto il doge Or-delafo Falier, circa 1’ anno 1104. Alcune deduzioni per altro sopra documenti attribuiti ad un vecchio scrittore e che vengono riportati dal Gallicciolli, potrebbero a prima giunta far sospettare, che 1’ odierno arsenale di Venezia abbia avuto principio tra l’anno 1152 e il 1135; ma le asserzioni di quel vecchio scrittore sono vacillanti testimonianze, che non reggono punto alla critica severità ; impereiocchè dice, la chiesa di san Daniele essere stata edificata nel 1130 da un Zuanne Polani, il quale a questa donò la sua terra et lago de’ viulini et acque et paludi, dov è al presente l’ arsenal vecchio. Ma invece 1’ eruditissimo nostro Emmanuele Antonio Cicogna, inoltrandosi colle sue indagini per iscoprire il tempo della fondazione di quella chiesa e del suo monastero, trovò e dimostrò chiaramente, doverlasi dire piantata, menir’ era doge Agnello Par-tecipazio, nell’anno 810, per cura di certo Bon, della famiglia Bra-gadino, nè avervi avuto i Polani verun’ altra ingerenza, tranne che Giovanni Polani, vescovo di Castello, possedendo quella chiesa